De Mita: «Popolari necessari
per arginare le destre»

De Mita: «Popolari necessari per arginare le destre»
Giovedì 21 Dicembre 2017, 19:37
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«Nel contesto attuale è necessaria una posizione politica che provi a ricostruire i punti fondamentali della cultura del cattolicesimo democratico, che ponga cioè la persona come centro dell'agire politico e veda la libertà come presupposto della giustizia sociale. Dove collocarla? Io mi vado convincendo che questa sarà una campagna elettorale nella quale la linea di trincea sarà tra forze democratiche da un lato e destre dall'altro lato. Perché le destre sono quelle che non costruiscono la risposta ai problemi della quotidianità, ma drammatizzano i problemi e oggi le destre in Italia sono due: il residuo della destra berlusconiana e quella grillina». Lo ha dichiarato il deputato Giuseppe De Mita, intervenendo all'iniziativa «Manifesto Popolare» a Castellammare di Stabia.

«Non possiamo porci in maniera indifferente rispetto a questo discrimine - ha spiegato De Mita - e trovo volgare la rappresentazione che con Berlusconi si possa fare una spolverata di Democrazia Cristiana. Le carte del centrodestra non le darà certo Berlusconi. La somma di Salvini più Meloni condizionerà politicamente in maniera determinante questo spauracchio definito centrodestra. Va organizzata, perciò, una posizione di popolari che in campagna elettorale secondo le condizioni date si opponga alle destre.
Questa legge elettorale prevede tante stravaganze, alcune negative e qualcuna finanche positiva: ad esempio, sia che si vada da soli o che si vada in coalizione, ogni singola lista presenta il proprio programma. Ecco perché ritengo che ci si debba muovere su una posizione autonoma sulla proposta e sul programma, collocando questa iniziativa da mettere in campo contro le destre, nella consapevolezza che questo sarà un passaggio elettorale che non determinerà un equilibrio politico». «Non è una posizione semplice e che non pagherà nell'immediato - ha così concluso De Mita - è una posizione che non si svende né si illude ma è quella intorno alla quale si può riorganizzare una presenza dei popolari, specie se si riuscirà ad evocare esperienze significative come quella della Margherita che hanno rappresentato un elemento attrattivo, di intelligenza e di capacità di evoluzione della radice popolare coniugata nella modernità. Vedo tutte le difficoltà, ma vedo anche che gli altri sono più in difficoltà di noi. Dobbiamo perciò essere consapevoli del nostro valore e giocare in maniera intelligente la nostra posizione».
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