Ha la forma di una lunga intervista, in cui de Magistris spiega il suo manifesto e gli sviluppi futuri a cui guardare. In particolare è significativo il racconto del suo rapporto con alcuni esponenti della sinistra italiana di oggi. Giuliano Pisapia, ad esempio, col quale- spiega Russo Spena- c'era stato «un periodo di avvicinamento durante l'esperienza arancione nel 2011, ma di cui è stato 'avversario' il 4 dicembre scorso. Quando l'ex sindaco di Milano ha votato Sì al Referendum costituzionale proposto da Renzi». De Magistris afferma: «Rispetto a Renzi, Pisapia è sicuramente una personalità più democratica e con posizioni più simili alle mie, ma lui si accontenta di spostare leggermente a sinistra l'asse del centrosinistra. Uno schema vetusto e fallimentare. Si deve, invece, alzare l'asticella e fare quel che si è fatto a Napoli, cioè fare la rivoluzione».
Poca fiducia de Magistris nutre anche nei confronti di Mdp, lo schieramento di D'Alema e Bersani, «intrisi di una cultura politicista e distante dal Paese reale: dopo aver contribuito allo sfacelo nazionale, essi starebbero cercando ora di ricostruirsi una nuova verginità .«Si può fare una rivoluzione con uno con un passato come quello di D'Alema? Siamo agli ossimori.
Il centrosinistra non è una prospettiva a cui guardo», afferma ancora il sindaco di Napoli. Spinoso anche il rapporto con Beppe Grillo. E qui de Magistris racconta un episodio del 2009, quando venne eletto a Strasburgo nella lista di Italia dei Valori, con mezzo milione di preferenze, il più votato in assoluto dopo Silvio Berlusconi. A quell'epoca de Magistris si incontrò con Grillo (di cui era amico da un paio d'anni) e Gianroberto Casaleggio nella sede milanese della Casaleggio e Associati. «Ricordo perfettamente quella chiacchierata -spiega il sindaco di Napoli- mi dissero che ero europarlamentare anche grazie ai loro voti. Perciò mi chiesero di gestire i miei profili social di Twitter, Facebook oltre al blog personale». «Sono onorato -rispose de Magistris- ma sono stato un magistrato indipendente e ho pagato per preservare l'autonomia e l'indipendenza. Adesso che faccio politica non consentirò mai a nessuno di scrivere per conto mio».