Decreto sicurezza, de Magistris:
«La Consulta lo farà a pezzi»

Decreto sicurezza, de Magistris: «La Consulta lo farà a pezzi»
Lunedì 14 Gennaio 2019, 17:56
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«La legge in più punti è manifestamente incostituzionale e sono assolutamente convinto che davanti al giudice della legittimità costituzionale cadranno pezzi del provvedimentò». Così Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, a Tgcom si è espresso sul decreto sicurezza nel giorno in cui si è tenuto a Roma l'incontro tra il premier Conte e una delegazione Anci convocato dopo le critiche di alcuni sindaci alla norma.

De Magistris, che non faceva parte della delegazione, ha sottolineato che «come concordato, l'incontro non era il luogo in cui parlare di una modifica della legge così come, nella sua coerenza, Salvini aveva detto chiaramente». Il sindaco di Napoli ha ribadito che la sua amministrazione mantiene «una valutazione critica» della legge e che «stiamo proseguendo sulla via di un'interpretazione costituzionalmente orientata della legge e stiamo adottando una serie di passaggi importanti all'interno del Comune. Se poi - ha aggiunto - verranno dei miglioramenti interpretativi ne saremo lieti perché ritengo che il confronto istituzionale serva a questo ed è ciò che i sindaci hanno sempre cercato».

Tra i temi più spinosi del decreto sicurezza, de Magistris ha citato l'iscrizione all'anagrafe, tema che - ha affermato - «non credo sia stato superato nell'incontro di oggi sebbene sia una delle questioni più delicate con cui i sindaci devono confrontarsi perché le persone non possono diventare invisibili o inesistenti perché non si concede loro asilo o protezione umanitaria. Su questo - ha proseguito - abbiamo responsabilità da sindaci e da ufficiali di Governo e dovremo dare delle risposte che mi auguro siano il più unitarie possibili all'interno del Paese. Noi su questo - ha proseguito - adotteremo decisioni molto forti. Poi vediamo se dopo oggi le parti su questo si sono avvicinate o meno». Altro tema è la collocazione dei migranti sui territori. «Si deve riprendere - ha concluso l'ex pm - il progetto Sprar per una diffusione dei migranti su tutto il territorio nazionale in maniera proporzionale agli abitanti così da evitare la concentrazione di persone che può creare tensioni sociali». 
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