Conti in rosso, la giunta dismette anche i mercati: spazio a outlet e artigiani

Il mercato di Sant'Anna di Palazzo
Il mercato di Sant'Anna di Palazzo
di Valerio Esca
Mercoledì 11 Aprile 2018, 09:17 - Ultimo agg. 09:54
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Il Comune di Napoli è pronto a dismettere quattro aree mercatali e cambiare la loro destinazione d’uso. Si tratta di strutture ad oggi non utilizzate, o solo parzialmente utilizzate: quella di via Sant’Anna di Palazzo a San Ferdinando, di via Tevere a Soccavo, di via Monterosa a Scampia e del mercato «Massimo Troisi» a via Andronico, nel Rione Traiano. Le delibere che prevedono l’inserimento delle quattro strutture nel patrimonio disponibile di Palazzo San Giacomo arriveranno in Consiglio comunale il 16 aprile, ma sono già finite in un dossier sulla scrivania del sindaco de Magistris.

A stilare il carteggio è il consigliere comunale di maggioranza (eletto con «De Magistris sindaco» e oggi nel Gruppo misto), Gaetano Troncone. Se l’assemblea dovesse votare a favore della dismissione, i beni verranno inseriti nel patrimonio immobiliare disponibile del Comune, con consequenziale aggiornamento dell’inventario. L’ente potrà a quel punto puntare a progetti dai quali poter trarre profitto. Basti pensare alla locazione delle strutture, o anche alla vendita dei beni, se si riuscissero a trovare acquirenti disposti a comprare le aree. Tutto ovviamente dovrà passare al vaglio degli uffici comunali del Patrimonio. La situazione preoccupante della cassa del Comune, a corto di liquidità e strutturalmente in difficoltà economica, spinge l’amministrazione a trovare soluzioni alternative per fare cassa. In fondo si tratta di beni inutilizzati quasi del tutto. È il caso, ad esempio, del mercato di Sant’Anna di Palazzo, ricettacolo di immondizia e carcasse di oggetti abbandonati.  
L’architetto Troncone si dice preoccupato che i beni possano finire in vendita: «Cambiare l’uso di destinazione delle aree per inserirle nel patrimonio disponibile del Comune significa avere nelle intenzioni o la locazione o la vendita. Il Comune avrebbe invece dovuto ristrutturarle perche parliamo di zone mercatali create ad hoc in luoghi dove non c’è un negozio». Sul rischio vendita l’assessore al Bilancio Enrico Panini spiega che «non è automatica la messa sul mercato dopo l’inserimento nel patrimonio disponibile del Comune». «In sostanza - evidenzia a tal proposito Panini - noi portiamo a disposizione del patrimonio del Comune i beni in questione, poi si deciderà successivamente cosa e quale utilizzo farne. Parliamo oltretutto di beni pressoché inutilizzati».

Cosa potrebbe nascere al posto dei mercati rionali, considerando che nelle delibere di proposta al Consiglio viene chiesto anche parere alle Municipalità per l’individuazione dei nuovi indirizzi per l’utilizzo? Per quanto riguarda la nona Municipalità (Soccavo-Pianura), attraverso un ordine del giorno votato il 31 marzo 2017, si prevede per il mercato di via Tevere, dopo la vendita ad un soggetto privato, «secondo un progetto presentato dal Centro commerciale naturale Epomeo», un centro per vendita Outlet, esercizi alimentari e ristoranti, oltre ad una scuola di formazione per giovani pizzaioli. La prima Municipalità, per il mercato nei quartieri Spagnoli, zona San Ferdinando, ha approvato una delibera di giunta municipale il 24 gennaio 2017, secondo la quale, dopo la declassificazione da area mercatale, si dovrà ipotizzare un «utilizzo pubblico a favore del territorio e della collettività». «È venuto in Municipalità un imprenditore disposto a comprare l’area - spiega il presidente del parlamentino di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo, Francesco de Giovanni - Ho un plico pieno di denunce fatte da noi sullo stato di degrado dell’area mercatale. A questo punto meglio venderla e farci un progetto che possa rilanciare il territorio e portare anche un profitto al Comune». 

La settima Municipalità, nella seduta del 22 novembre 2017, con un ordine del giorno, indica invece il suo parere per la nuova destinazione del mercato di Monterosa, da poter trasformare in polo artigianale. «In merito al mercato “Massimo Troisi” - evidenzia Troncone - faccio notare che per questo immobile con delibera di giunta comunale del 9 dicembre 2013 è stato approvato un progetto di manutenzione straordinaria poi aggiudicato definitivamente all’impresa Le.Da. per un importo al netto del ribasso di 135mila 285 euro e sottolineo che la revoca dell’appalto potrebbe esporre l’amministrazione a future richieste risarcitorie».
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