Le domande 'scomode' però non sono arrivate.
I borbottii, i mugugni sono rimasti nel fondo dell'Auditorium del Palazzo di Giustizia, dove si è svolto l'evento. Qualche avvocato ha guadagnato l'uscita per protesta: «Stando qui li legittimiamo soltanto». Altri sono rimasti e hanno discusso tra di loro. Alcuni esponenti della Camera penale, che però non ha dato il via libera ad affiancare il suo nome all'evento, sono rimasti in platea. Tanti altri non hanno proprio messo piedi nell'Auditorium: «E' stata questa la nostra protesta» hanno osservato. Si è trattato comunque di azioni solitarie. Di manifestazioni di dissenso individuali che non sono state neppure recepite. I penalisti di Napoli a fine giornata si sono trovati spaccati. I giovani da un lato, gli 'anzianì dall'altro. E all'interno degli stessi 'anzianì non si è registrata una precisa regia di contestazione. Contestazione, invece, che domani si preannuncia massiccia in occasione della prima delle quattro giornate di sciopero proclamate dall'Unione delle Camere penali italiani proprio per protestare contro la riforma che prevede il blocco della prescrizione dopo la sentenza di primo grado.