Manovra Regione: stretta sulle tasse auto, ma sui vitalizi il taglio è minimo

Manovra Regione: stretta sulle tasse auto, ma sui vitalizi il taglio è minimo
di Fulvio Scarlata
Martedì 12 Dicembre 2017, 23:01 - Ultimo agg. 13 Dicembre, 10:42
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Il taglio dei vitalizi ai consiglieri regionali, in verità molto misurato, e il taglio allo stipendio per le assenze dei consiglieri regionali: sono le voci politicamente più rilevanti, insieme con la più volte annunciata razionalizzazione delle società partecipate, della legge di Stabilità della Regione per il 2018. Nella manovra economica si introduce la possibilità di sponsorizzazioni per il «reperimento di risorse finanziarie» e una stretta sull’evasione delle tasse automobilistiche in collaborazione con i Comuni, le Province e la città metropolitana. I risparmi vengono utilizzati per 1,5 milioni come contributi alle famiglie con persone affette da autismo e per un altro 1,5 milione per le donne, che hanno subito violenze, in difficoltà economiche. Quello presentato dalla Giunta è un documento di indirizzi destinato a essere integrato con le proposte che arriveranno dal consiglio regionale. L’intera manovra verrà approvata il 22 dicembre.
La «casta»
Arriva il taglio dei vitalizi di consiglieri e assessori regionali, compresi gli assegni di reversibilità. La riduzione, al momento per soli tre anni, segue una precisa tabella: tutto uguale fino a mille euro, decurtazione del 6% per gli assegni da mille a 1500 euro, taglio del 9% per assegni da 1500 a 3500 e del 12% per vitalizi oltre i 3500 euro. Cifre davvero limitate e per un limitato periodo di tempo, appena 36 mesi. Che non potevano non lasciare spazio alle polemiche: «De Luca rispolvera la nostra proposta di legge ma applica soltanto una delle misure previste e solo per un triennio, una lotta alla casta solo a metà - attacca la capogruppo 5Stelle Valeria Ciarambino - Dal testo originale eliminati il divieto di cumulo dei vitalizi, l’innalzamento dell’età pensionistica e la sospensione dell’assegno agli assessori. Dopo aver buttato un risparmio di oltre 3,5 milioni di euro, la giunta De Luca utilizza la nostra proposta di legge dandovi un’attuazione parziale. Una piccola vittoria conseguita grazie alla nostra costante pressione». I grillini lamentano anche il fatto che non viene innalzata l’età per il percepimento dell’assegno a 66 anni e non viene introdotto il divieto di cumulo dell’assegno vitalizio con quello di altre cariche elettive, una scelta che avrebbe colpito tasche importanti, come quelle di Antonio Bassolino, Antonio Rastrelli e Nicola Mancino.

 

La stretta
Colpiti dalle misure della Giunta anche gli attuali consiglieri regionali il cui rimborso spese «per l’esercizio del mandato» viene ridotto per ciascuna assenza non giustificata dalle sedute del Consiglio, della Giunta e delle commissioni consiliari permanenti, ad esclusione delle sedute in cui non è previsto il numero legale, «di una percentuale pari ad un dodicesimo dell’importo mensile, fino ad un massimo di tre quarti dell’ammontare previsto». Vengono esclusi da tagli le mancate partecipazioni alle commissioni speciali e alle audizioni che invece vedono un assenteismo di gran parte dei consiglieri.
Automobilisti nel mirino
La Regione cerca di far cassa puntando a recuperare l’evasione della tassa automobilistica e dell’imposta provinciale di trascrizione e cercando di far pagare le multe per le infrazioni. Per far questo si cerca di raccordarsi con i Comuni, le Province, la città metropolitana e le amministrazioni statali «per lo scambio di informazioni relative alla banca dati della tassa automobilistica e le informazioni anagrafiche di cui sono in possesso gli enti locali».

Il sostegno
Gli unici impegni di spesa che si assume la Giunta è per il contributo economico alle famiglie per le spese sostenute per la cura dei pazienti «affetti da disturbi dello spettro autistico», per le quali sono messi a disposizione 500mila euro l’anno per tre anni. Stessa cifra va alle donne vittime di violenza di genere, con un sostegno che ha l’obiettivo di «favorire l’autonomia economica delle donne vittime delle violenze di genere e dei loro figli».
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