Confindustria, saggi a Napoli per il successore di Bonomi

Più Gozzi che Garrone e Orsini tra gli “elettori” del Sud

Carlo Bonomi
Carlo Bonomi
di Nando Santonastaso
Martedì 12 Marzo 2024, 07:00 - Ultimo agg. 13 Marzo, 07:30
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Più Gozzi che Garrone e Orsini tra gli “elettori” del Sud ma è solo una indiscrezione. Dallo strettissimo riserbo che, com'era ampiamente previsto, ha circondato l'incontro dei tre saggi di Confindustria ieri a Napoli per l'ascolto della base associativa meridionale non è saltato fuori nulla di ufficiale circa gli orientamenti sull'elezione del successore di Carlo Bonomi alla guida di viale dell'Astronomia. Quella di ieri, peraltro, era l'ultima tappa del tour della Commissione, formata da Mariella Enoc (novarese, già presidente di Confindustria Piemonte e oggi presidente dell'Ospedale Bambin Gesù di Roma), Andrea Moltrasio (origini bergamasche, già vicepresidente di Confindustria) e Ilaria Vescovi (trentina, contitolare del gruppo Tecnoclima). A Napoli sono confluiti quasi tutti i vertici delle regionali, da Luigi Rizzolo di Sicindustria ad Aldo Ferrara di Unindustria Calabria (con il past president Natale Mazzuca), accolti dal presidente reggente di Confindustria Campania Costanzo Jannotti Pecci, anche nella sua qualità di presidente dell'Unione di Napoli. A Palazzo Partanna c'erano anche i presidenti delle territoriali campane e molte delle figure di spicco dell'imprenditoria meridionale e regionale, a cominciare dal Cavaliere del Lavoro Antonio D'Amato, già past president di Confindustria e presidente della Fondazione Mezzogiorno.
Nella più totale riservatezza le singole audizioni che avrebbero confermato, con il supporto anche di apposite delibere di giunta, il sostegno delle territoriali di Napoli, Benevento e Avellino per Antonio Gozzi, numero uno del gruppo Duferco e tra i big europei dell'acciaio, che anche grazie ai voti del Sud avrebbe raggiunto la soglia del 20% dei consensi assembleari necessari per poter concorrere all'elezione del nuovo presidente. Si tratta, ovviamente, di ipotesi dal momento che solo tra qualche giorno i saggi metteranno nero su bianco l'esito delle loro consultazioni. Di sicuro negli incontri di ieri è stato anche confermato il già annunciato sostegno dell'Unione di Salerno per Edoardo Garrone (su cui potrebbe convergere anche la territoriale di Caserta) che è stato il primo ad ufficializzare di poter contare su oltre il 20% del voto assembleare. Ma sembra che anche l'altro aspirante al successo finale, Emanuele Orsini, abbia ottenuto appoggi dalla tornata di ieri. 

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L'iter per le designazioni dei candidati è già noto: i saggi dovranno redigere una relazione finale di sintesi delle valutazioni raccolte sui candidati e individuare i nominativi dei candidati stessi che saranno chiamati ad ufficializzare l'accettazione della candidatura e ad illustrare il proprio programma in occasione del Consiglio generale di Confindustria convocato per il 21 marzo.

Il 4 aprile è in programma il voto di designazione da parte dello stesso Consiglio, ultimo adempimento procedurale prima dell'elezione del nuovo presidente da parte dell'assemblea generale convocata per il 4 maggio. I voti in ballo sono complessivamente 184 e di essi una quindicina spettano al Mezzogiorno. Apparentemente pochi ma in fondo non meno decisivi per la vittoria finale, in una partita che si annuncia molto tirata, con distanze assai ravvicinate tra i contendenti. 

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