Carri funebri, la marcia su Napoli diventa un caso politico

Carri funebri, la marcia su Napoli diventa un caso politico
di Fulvio Scarlata
Giovedì 28 Dicembre 2017, 10:33 - Ultimo agg. 12:44
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La marcia dei carri funebri, l'emendamento bocciato del consigliere Pd, una legge del 2013 della Giunta Caldoro, l'attacco dei 5Stelle e la proposta della Regione di un incontro: la legge regionale sulle pompe funebri che impone alle imprese l'assunzione di quattro dipendenti e di un direttore, irrompe sulla fine dell'anno. Oggi è annunciata la singolare manifestazione dei carri funebri con la contestazione della legge «che - si sottolinea - fa chiudere 700 aziende lasciando in campo solo i grandi player del settore con 4mila lavoratori da licenziare». Per la grillina Valeria Ciarambino «è uno scandalo che tende a creare un oligopolio nelle onoranze funebri». Per Franco Picarone (Pd) «è un atto amministrativo dei dirigenti che applica la legge voluta dal centrodestra. Di certo la questione non poteva essere affidata alla legge di stabilità».

La legge è del luglio 2013, dunque della Giunta di centrodestra di Stefano Caldoro. Per far ordine nel settore delle onoranze funebri, e per combattere un'evasione fiscale insopportabile visto quanto le imprese del settore fanno pagare i funerali ai cittadini, si stabiliva che ogni azienda doveva assumere con un contratto regolare quattro necrofori dotandosi di un direttore. La norma è rimasta ferma fino alla sua attuazione decisa con decreti dirigenziali, quindi con atti amministrativi, finendo sul Burc, il bollettino ufficiale della Regione e divenendo così operativa.
 
Per fermare tutto, nella legge di Stabilità da poco votata alla Regione, il consigliere Pd Erasmo Mortaruolo aveva presentato un emendamento. Bocciato. «Perché - spiega Picarone, presidente della commissione Bilancio - l'emendamento è ordinamentale e quindi non può essere inserito nella Finanziaria regionale. Ma sottolineo il fatto che l'emendamento è stato presentato da un esponente del Pd». Certamente non c'è stata ostilità verso l'attuazione della legge che cerca di arginare fenomeni di evasione fiscale. Non la pensano così le aziende delle pompe funebri. Oggi i carri funebri, provenienti da Benevento, piomberanno in città convergendo presso il Molo Beverello per un sit-in delle piccole e medie imprese del settore. Compatti dalla loro parte si schierano i 5Stelle. «Non consentiremo il fallimento di centinaia di imprese in Campania per effetto di una decisione della giunta De Luca che ha l'unico obiettivo di creare un oligopolio - dice Valeria Ciarambino - Imporre almeno quattro dipendenti e un direttore assunti a tempo pieno e indeterminato significa decretare la fine di circa 700 aziende che non potranno mai sostenere queste spese». «Quanta è materia amministrativa che riguarda una legge della Giunta Caldoro, non di quella De Luca - la replica di Picarone - La questione può essere risolta o con una nuova legge o con un emendamento al coordinato alla Finanziaria».

La Regione ha stabilito per oggi un incontro con gli operatori del settore «in cui contemperare i loro interessi con quelli dei cittadini». Perché salvare le piccole imprese va bene, ma non si può accettare che non si tengano i lavoratori a posto con contratti regolari, continuando a lucrare sui funerali pagati assai a caro prezzo dai cittadini. Sulla questione interviene, duramente, anche Gianni Ghibellini, presidente dell'Efi, Eccellenze funerarie italiane: «La manifestazione dei carri funebri è una pagliacciata perché questa legge della Regione Campania mette un po' di ordine in questo settore in cui non vuole intervenire nessuno. Avere un minimo di personale assunto è essenziale per fare impresa. Altrimenti c'è lavoro nero, evasione fiscale e malavita organizzata che si avventa su un settore oggi non controllato da nessuno».
 
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