Candidature, il risiko dei collegi: a Napoli l’ingorgo degli aspiranti parlamentari

Candidature, il risiko dei collegi: a Napoli l’ingorgo degli aspiranti parlamentari
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 8 Gennaio 2018, 22:19 - Ultimo agg. 9 Gennaio, 09:29
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Al cauto ottimismo (leggi euforia) del centrodestra devi contrapporre una certa sfiducia che si respira nelle stanze democrat. Vedi alla voce collegi uninominali, la bestia feroce delle prossime politiche con la nuova legge elettorale. Sondaggi e scenari, infatti, tratteggiano una sfida dove i 18 collegi uninominali napoletani (tra Camera e Senato) andrebbero in mano a centrodestra e grillini. Anche quelle che erano un tempo le ex roccaforti rosse. Naturale, quindi, che nel Pd la richiesta del paracadute del proporzionale sia un salvacondotto più ambito che altrove.

E se i grillini ancora devono procedere con le loro selezioni (anzi ieri il deputato Angelo Tofalo faceva una chiamata alle armi: «Serve gente, fatevi avanti!») berlusconiani e renziani sono al lavoro di incastro e cesello. Con un vantaggio del centrodestra dove i candidati, visti i sondaggi positivi, non mancano mentre nel Pd sembra difficile trovare sfidanti motivati nei collegi. Con l’incognita, quest’ultimi, a doversi anche misurare nel testa a testa contro i cugini di Liberi e Uguali. E il rischio di una guerra fratricida è dietro l’angolo. Vedremo. Ma il problema è anche a monte: occorre bilanciare i voti del singolo in quel collegio. Perdere sì, ma subìre il capotto vorrebbe dire far abbassare anche il risultato del proporzionale. Scenari che verranno valutati e studiati nei summit previsti nelle prossime ore. Anzitutto oggi al Nazareno quando è previsto un incontro tra la segretaria regionale Assunta Tartaglione e Matteo Renzi e domani quando si vedranno i responsabili organizzativi del centrodestra per fare la ripartizione dei collegi con gli alleati. Mentre si registra un leggero ritardo di Liberi e Uguali che non avrebbe ancora chiuso la mappa dei collegi per il Senato e domani è in programma una consultazione interna. 
 
Napoli Nord
Nel collegio 1 di Giugliano è probabile la sfida tra l’uscente Giovanna Palma e Armando Cesaro, attuale capogruppo Fi in consiglio comunale che prenderebbe l’eredità del padre Luigi. 

Più complicato, paradossalmente, il puzzle di Nola, roccaforte assoluta del centrodestra (Sicilia esclusa). Qui, al momento, si giocherebbe la partita Paolo Russo, deputato azzurro uscente, contro il collega democrat Massimiliano Manfredi. Ma, attenzione, perché i giochi non sono fatti. Il Cavaliere potrebbe decidere di spostare Russo al Senato (sempre nello stesso collegio) e piazzare qui Mara Carfagna (invece che Napoli città) che si candiderebbe anche in 5 caselle del proporzionale. Un incastro per far scattare altri 4 posti da deputati. Con il Pd che comunque garantirebbe al lottiano Massimiliano Manfredi un posto di fascia alta nel proporzionale. 

A Pomigliano, nella fu roccaforte rossa, tutto è diventato tremendamente complicato per i democrat. Ma, in questo caso, anche per il centrodestra. La possibile candidatura di un leader nazionale come il grillino Luigi De Maio spingerebbe il Nazareno a sistemare qui il sottosegretario uscente Gennaro Migliore (ma con il paracadute del proporzionale) mentre il centrodestra ha intenzione di schierare il centrista Nunzio Testa. Mentre Liberi e Uguali metterebbe in campo l’ex sindaco ed ex consigliere regionale Michele Caiazzo. A Casoria, invece, via libera per l’ex di An Pina Castiello nel frattempo passata alla Lega, che potrebbe vedersela con il senatore uscente, il democrat Pasquale Sollo.  A Pozzuoli, infine, probabile match tra l’azzurra Maria Grazia Di Scala e un democrat della minoranza Emiliano.

Napoli città
Nel capoluogo è sfida apertissima nei 4 collegi cittadini e il risiko dei partiti è ancora da comporre. Anzitutto per la probabile discesa in campo in un collegio (è una richiesta esplicita del diretto interessato a misurarsi anche con il consenso diretto oltre che entrare in lista nel proporzionale) di Paolo Siani, il primario corteggiato da Renzi e fratello del giornalista ucciso dalla camorra. Per lui Vomero-Arenella dove Liberi e Uguali potrebbe schierare Mario Coppeto mentre il centrodestra non ha ancora deciso. Per Ponticelli-San Giovanni potrebbe esserci la sfida Luciano Passariello (Fdi) e Giovanni Palladino, deputato uscente ex Scelta civica ora passato con il Pd. Su Chiaia giochi ancora apertissimi. Il centrodestra potrebbe optare su Mara Carfagna (se salta il risiko Nola) o sull’ex assessore regionale Severino Nappi mentre i democrat potrebbero schierare la segretaria regionale Tartaglione o l’uscente Leonardo Impegno. La formazione di Grasso invece sembra decisa su Elisabetta Gambardella, ex presidente provinciale del partito di Renzi prima di uscirne fuori. Per Fuorigrotta invece il Pd potrebbe mettere in campo l’ex consigliere regionale Tonino Amato o la figlia Enza, che ha chiesto una deroga a via Orsini. Dal partito di Berlusconi invece si fa strada l’ipotesi Marcello Taglialatela. 

Napoli Sud
Nel collegio di Portici invece sembra profilarsi uno scontro tra la consigliera regionale Pd Loredana Raia o il sottosegretario centrista uscente Gioacchino Alfano contro Elisa Russo, imprenditrice molto nota scelta dagli azzurri. A Torre del Greco-Ercolano potrebbe profilarsi uno scontro a tre tra Teresa Armato, ex senatore pd e ora capo dell’area Franceschini, contro Arturo Scotto, capogruppo alla Camera uscente di Liberi e Uguali. Ma il collegio è richiesto anche dall’area Orlando che vedrebbe bene qui il suo portavoce, Marco Sarracino. In un’altra ex roccaforte rossa come Castellammare i democrat pensano al sindaco di Agerola Luca Mascolo che dovrebbe vedersela contro Tonino Di Scala (ex consigliere regionale) per LeU e Antonio Pentangelo, ex presidente della Provincia in quota centrodestra. 

Il Senato
Se i collegi della Camera non sono ancora chiusi per tutti i partiti, viaggiano con ancora più lentezza i sei del Senato. Con il Pd che non ha ancora deciso il suo nome per Pozzuoli-Giugliano mentre il centrodestra potrebbe schierare l’uscente Domenico De Siano che è anche coordinatore regionale azzurro. A Nola-Portici invece gli azzurri potrebbero mettere in campo il deputato uscente Paolo Russo (se nello stesso collegio della Camera correrà la Carfagna) o, in alternativa, il leghista Cantalamessa mentre il Pd sembra deciso sul consigliere regionale Nicola Marrazzo. Sui due collegi del capoluogo (Arenella-Ponticelli e Chiaia-Fuorigrotta) invece gli schieramenti non hanno ancora le idee molto chiare. Il Pd potrebbe posizionare qui gli uscenti (ma dalla Camera) Valeria Valente e il socialista Marco Di Lello mentre da Forza Italia ipotizza Severino Nappi e Stanislao Lanzotti. Correrebbe, quest’ultimo, al posto della madre, l’ex assessore regionale Caterina Miraglia che potrebbe rinunciare alla discesa in campo proprio in favore del figlio per optare in primavera, magari, per la corsa a rettore dell’Università di Salerno (l’attuale Aurelio Tommasetti, invece, quasi sicuramente correrà con gli azzurri nel collegio di Salerno città ma con il paracadute del proporzionale).

Nel collegio, infine, di Torre del Greco-Castellammare il centrodestra schiera Flora Beneduce mentre il Pd ancora deve limare le sue scelte.

I nodi e le polemiche
Schemi e caselle ancora tutte da sistemare.
In particolare per il Pd e Liberi e Uguali, qui alla prima prova (quella nevralgica). Ma la formazione di Grasso, che domani inizierà le sue consultazioni interne, uniformerà tutto in base ai due pezzi da novanta che potrebbe schierare qui. A cominciare dall’uscente Guglielmo Epifani (cinque anni fa era capolista in Campania) passando per Antonio Bassolino, l’ex governatore uscito dal Pd e indeciso se correre o no e buttarsi a capofitto nella campagna elettorale. Una scelta personale e familiare visto che anche la moglie Annamaria Carloni da uscente vuole tornare a occupare un posto a Roma con i democrat. Dall’altro lato, il Pd, in queste ore è un partito assai più tormentato rispetto agli avversari del centrodestra. Nello schieramento di Berlusconi, infatti, le quote da dividersi con gli alleati sono abbastanza chiare (4-4-1-1) mentre nei democrat il problema sono correnti e sottocorrenti che devono dividersi i posti nel proporzionale a seconda del peso specifico. Ma sui collegi (a parte Matteo Renzi che ieri sera a Otto e mezzo ha annunciato di candidarsi in Campania, Lombardia e Toscana) si è ancora in mare aperto. Un nodo sottolineato da Mimmo Tuccillo, sindaco di Afragola e numero uno dell’Anci Campania, che lamenta come i primi cittadini non siano stati minimamente ascoltati sulla partita dei collegi. «C’è una evidenza oggettiva: oggi, il dato nuovo nella competizione elettorale è la sfida diretta. Ebbene - ragiona l’ex parlamentare - per quello che ho potuto registrare in collegi come il mio, Afragola-Casoria, dove ci sono ben cinque comuni amministrati da sindaci Pd su nove, non c’è stata finora alcuna consultazione. In questo modo si ignora completamente il dato territoriale e la posta in palio: una sottovalutazione che rischia di essere molto pericolosa». «Sarebbe auspicabile - aggiunge Tuccillo - che nei collegi il Pd comunque provasse, proprio perché appare in grande difficoltà, a fare il massimo sforzo possibile per individuare candidature forti e rappresentative e non puntasse a una gestione dei collegi come il luogo dove andare a collocare le terze o le quarte linee del partito». Anche se il tempo sembra già scaduto: «Premesso che siamo quasi fuori tempo massimo, sarebbe auspicabile - conclude - una iniziativa autorevole del partito a livello regionale su una tempestiva consultazione del territorio per raccogliere soluzioni condivise e indicare figure in grado di competere e magari vincere nei collegi».
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