Campania, la Corte dei Conti accusa: «Spese leggere in Consiglio regionale»

Campania, la Corte dei Conti accusa: «Spese leggere in Consiglio regionale»
Venerdì 17 Febbraio 2017, 09:43 - Ultimo agg. 12:43
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«La questione riguardante i consiglieri regionali può essere interessante: sono stati leggeri in alcune spese relativamente ai fondi dei gruppi consiliari». Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti della Campania, Michael Sciascia, a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2017, che sta prendendo il via nel Castel dell'Ovo di Napoli. «Non c'è stata una correlazione tra la spesa e la finalità istituzionale - ha aggiunto - si riscontrano spese per le più varie necessità della vita che però non rientrano nelle spese istituzionali dei gruppi consiliari».

«I nostri processi sono andati a conclusione - ha detto ancora Sciascia - con una serie di sentenze che hanno riscontrato e accertato le responsabilità dei singoli e anche dei capigruppo». Si tratta, spiega Sciascia, «di difetti di rendicontazione ma in realtà non è un problema di rendicontazione in quanto tale ma della direzione della spesa verso finalità non istituzionali, come per il bar, per la pizzeria, per il ristorante e spese per acquisti di computer che fanno riferimento agli ultimi anni».

«Non credo che i consiglieri regionali abbiano voluto approfittare, - ha detto ancora il presidente della Corte dei Conti della Campania - non si sono resi conto che quelli erano fondi non dati per il piacere individuale ma per le necessità connesse all'attività istituzionale». «Nessuno teneva una rendicontazione e si era diffusa questa convinzione. Attraverso la nostra azione, e la stampa giustamente l'ha messa in risalto, richiamiamo l'attenzione su queste circostanze. Il problema fondamentale è l'immagine istituzionale. L'uomo comune è così assoggettato a tassazione che alla fine si sente violato. Sono pochi i consiglieri regionali che si sono resi protagonisti di questo ma con un pelo alla volta si fa il pennello. Nella prima tranche di 7 sentenze si parla di 1.600.000 euro, sono somme cospicue che vanno moltiplicate per tanti anni. La questione è sul piano etico». «La Corte dei conti è sensibile al grido di dolore che viene dal cittadino, noi abbiamo rinunciato alla macchina di servizio; questo crea disservizi e scomodità ma in questo modo la Corte ha avuto dare un piccolo segnale», ha concluso Sciascia.

Sulla Terra dei Fuochi ci saranno degli approfondimenti della Corte dei Conti perché «tutte le ingenti spese determinate dovranno essere rimborsate da coloro che l'hanno consentito, non è giusto che siano pagati dai
contribuenti, devono essere pagati da chi l'ha determinati». Lo ha detto Sciascia a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte. «Se il controllo del territorio fosse stato almeno decente non ci sarebbero stati fenomeni di questa gravità. Non siamo di fronte a una discarica che può sfuggire, ci troviamo di fronte a un territorio inquinato di ampie proporzioni, quindi certamente occorrerà fare il punto della situazione. Per le gestioni pubbliche dobbiamo individuare chi era tenuto ad agire e non ha agito, potrebbero essere i sindaci, ma vanno individuate con
attenzione le responsabilità per evitare la caccia alle streghe».

Sulla multa dell'Ue per i rifiuti in Campania «sono stati aperti dei fascicoli e abbiamo dei giudizi che nei prossimi mesi saranno trattati per verificare se i presidenti delle precedenti giunte regionali, sindaci e altri soggetti abbiano determinato questo danno», ha aggiunto Sciascia a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario a Napoli.
«Ci sono condanne della Corte di giustizia europea - ha detto Sciascia - per parecchi milioni di euro contro per la Regione e quindi contro il contribuente. C'è stato un danno all'ambiente che è anche un danno finanziario vista la sanzione europea per la mancata applicazione del piano rifiuti a cui potrebbero seguire presumibilmente anche altre sanzioni». 

 
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