«Da quando sono entrato in Consiglio regionale ho deciso di portare avanti una battaglia contro quelli che considero ingiusti privilegi, nella consapevolezza che bisogna tener conto delle leggi e della spada di Damocle della Corte costituzionale che considera molti di quei privilegi diritti acquisiti su cui non si può intervenire, evitando battaglie inutili che non portano a nulla di concreto, ma solo a farsi un po’ di pubblicità a buon mercato». Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, ricordando i risultati ottenuti nella guerra contro quelli che considera privilegi: «L’abolizione dell’una tantum di 30.000 euro che era prevista in caso di morte di un Consigliere nel corso della consiliatura e la pubblicazione dei nomi dei beneficiari e l’importo dei vitalizi che ricevono».
«Ora la nostra battaglia - ha aggiunto Borrelli - punta a ottenere l’eliminazione della norma che garantisce la reversibilità del vitalizio e l’obbligo per chi ha due o più trattamenti economici di questo tipo di fare una scelta perché è inaccettabile che una stessa persona possa cumulare tanti introiti del genere». Un esempio? «Alcuni casi limite come quello di Abdon Alinovi, un politico novantaquattrenne, che è stato eletto nella I e II legislatura del Consiglio regionale della Campania, dove è rimasto dal 1970 al 1976, anno in cui è stato eletto alla Camera dove è poi rimasto per quattro Legislature, fino al 1992; permanenze che, a quanto si apprende, gli permettono di ricevere da oltre trent’anni il vitalizio dalla Regione Campania e, dal 1976, quello della Camera».
Campania, Borrelli va alla guerra
dei vitalizi: ecco i cumuli inaccettabili
Giovedì 20 Aprile 2017, 09:27
2 Minuti di Lettura
© RIPRODUZIONE RISERVATA