Campania ad Assisi, De Luca: «Chi è in regola va accolto»

Campania ad Assisi, De Luca: «Chi è in regola va accolto»
di Gigi Di Fiore
Venerdì 5 Ottobre 2018, 10:30
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Inviato ad Assisi

In 79 anni, da quanto Pio XII proclamò San Francesco patrono d'Italia inaugurando la tradizione dell'olio della lampada donato a turno da una regione della penisola, non era mai successo che qui arrivassero qualcosa come 12mila pellegrini e ben 250 sindaci. Un record, evidenziato dal sindaco di Assisi, Stefania Proietti. Un evento, curato dalle 25 diocesi regionali e dalla Regione Campania, che ha stanziato 250mila euro per finanziare più iniziative anche successive alla due giorni in Umbria. I produttori di olio campani, messi insieme dalle diocesi e dalle associazioni sindacali agricole, hanno raccolto 500 litri che alimenteranno la lampada di un metro e 20, sospesa con una pesante catena nella cripta di San Francesco, fino al passaggio di consegne con la Toscana nell'ottobre del 2019.
 
Un evento organizzato con cura e il governatore campano, Vincenzo De Luca, ha voluto sancirlo con un'iniziativa molto apprezzata da padre Mauro Gambetti, custode del Sacro convento di Assisi: un protocollo d'intesa, per invogliare i sindaci campani a politiche sociali in favore dei più deboli e poveri. Un protocollo tra Regione Campania e Convento di Assisi, cui possono aderire i sindaci campani che lo vorranno. Ha spiegato De Luca: «La Campania si è fatta onore in questi due giorni e il legame con Assisi può ulteriormente saldarsi. So che, con questi chiari di luna, i bilanci comunali sono magri, ma i sindaci che riterranno di puntare con dei fondi su politiche sociali a favore dei poveri e dei deboli avranno la possibilità, ogni anno, di fregiarsi del titolo di Comune francescano su scelta del Convento».

È il protocollo, chiamato «Carta dei sindaci della Campania solidali per la povertà», siglato dopo la cerimonia e la Messa per il dono dell'olio, da De Luca e da padre Gambetti. L'otto dicembre, la Regione Campania porterà ad Assisi il presepe di Montevergine che lo scorso anno fu allestito a San Pietro. Ma De Luca annuncia altre iniziative, utilizzando parte dei fondi stanziati per la trasferta ad Assisi, in sostegno del turismo religioso in Campania. I «percorsi dell'anima» punteranno sul grande patrimonio campano di basiliche, rituali religiosi, santi. Padre Pio è stato ricordato, come frate e santo di povertà da associare a San Francesco. E la mostra, inaugurata subito dopo sul piazzale, finanziata dalla Regione e promossa dal Convento, era, attraverso video suggestivi, un campionario emblematico del patrimonio artistico-religioso di tutte le cinque province campane.

La Campania è tornata a essere la regione donatrice dell'olio per la lampada dopo 20 anni. L'ultima volta, qui c'era stato da poco il terremoto. E lo ha ricordato don Mauro Gambetti: «Allora celebrammo la Messa fuori, sulla piazza antistante la chiesa che era inagibile. Mai scoraggiarsi».

Nel nome di San Francesco, i discorsi ufficiali hanno puntato molto sul tema dell'accoglienza degli immigrati. Il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, che ha celebrato la Messa nella basilica maggiore alla presenza dei 250 sindaci campani, ha parlato della necessità di «costruire sempre più ponti e abbattere muri». Dopo la Messa, sulla loggia del Sacro Convento, hanno parlato il premier Giuseppe Conte («gli ultimi sono al primo posto nel nostro programma di governo, seguendo il rivoluzionario messaggio di San Francesco» ha affermato) e il governatore De Luca che ha detto: «Sapete come la penso sulla sicurezza, le famiglie hanno bisogno di sentirsi tranquille, di rispetto delle regole. Al tempo stesso, dico che chi rispetta le regole va accolto e che va portata avanti una battaglia sociale per eliminare diseguaglianze e povertà. Battaglie a favore di chi rispetta le regole, con fatti e non proclami».

Intervento sull'accoglienza anche del ministro generale del Sacro Convento, frate Marco Tasca: «La nostra società è troppo spesso malata di individualismo e tendente all'autoreferenzialità. Va affermato il messaggio dell'accoglienza come espressione di fraternità universale». Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, seduto al lato opposto di De Luca, era sulla loggia, ma non era previsto il suo intervento. Come sindaco del capoluogo di regione ha letto invece, come da rito, la formula della consegna dell'olio durante la Messa nella basilica grande. Seguendo la prassi, De Magistris ha portato dei doni al convento: due sculture di Lello Esposito, una raffigurante San Gennaro. La Regione ha invece donato la scultura di un angelo.
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