Bilancio di previsione, a Napoli
consiglio comunale al lavoro di notte

Bilancio di previsione, a Napoli consiglio comunale al lavoro di notte
Lunedì 23 Aprile 2018, 20:39 - Ultimo agg. 24 Aprile, 07:06
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Il Consiglio comunale di Napoli ha ripreso i lavori dopo una pausa di circa quattro ore. L'aula è chiamata a discutere il Dup e, a seguire, il bilancio di previsione 2018. Il voto è atteso nella notte. La lunga sospensione dei lavori consiliari ha impegnato i capigruppi in una riunione con l'obiettivo di raggiungere intese sugli emendamenti al provvedimento contabile.

«Bilancio insostenibile, la storia si ripete: solo tagli, welfare dimezzato e niente soluzioni. Riportiamo le cose alla realtà: non è tutta colpa del debito del Cr8 se il Comune di Napoli rischia il default, perché quel debito rappresenta neanche il 3 per cento dell'esposizione debitoria complessiva». Così, in una nota, Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e consigliere comunale a Napoli di Forza Italia. «La situazione - sostiene - non si risolve scendendo in piazza ma mettendo in campo un'azione amministrativa seria, rigorosa ed efficente e una visione strategica di lungo periodo. Dai documenti emerge una situazione che peggiora anziché migliorare, che aumenta il disavanzo e l'esposizione debitoria. A fronte di una condizione difficile il Comune pensa di azionare le stesse leve del passato: un piano straordinario di riscossione e la dismissione del patrimonio immobiliare. L'unica cosa certa é la svendita dei gioielli di famiglia e la mancanza di perizie affidabili. Siamo ai limiti dell'irresponsabilità amministrativa con spese certe coperte da entrate incerte e di difficile realizzazione. Ci saremmo aspettati qualcosa di più che la chiamata all'insurrezione civile, a nulla giova l'ostinazione ad individuare il solito nemico e chiamare il popolo alla rivolta. Più utile sarebbe stato mettere in campo, dopo sette anni di amministrazione, un grande piano di riorganizzazione della macchina comunale, delle partecipate e il reperimento delle risorse diverse da quelle ordinarie (pon pac, poc)». «I sindaci - dice ancora Carfagna - non gridano al complotto ma con atti e delibere sono chiamati a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Ci saremmo aspettati una riflessione ampia e alta sulle funzioni e le potenzialità dell'area metropolitana come suggerito un anno fa per cambiare lo statuto e arrivare all'elezione diretta del sindaco metropolitano così da avviare azioni coraggiose per aggregare funzioni (ambiente, rifiuti, mobilità) e risparmiare centinaia di milioni di euro. Risulta chiara l'incapacità amministrativa di riscuotere le entrate proprie tant'è che il Comune ha lasciato sul campo in 6 anni oltre 800 milioni di euro di entrate non riscosse salvo poi addebitare ogni colpa al debito del Cr8 ma se si chiede al governo di accollarsi il debito poi bisogna anche iscriverlo a bilancio altrimenti è una pratica scorretta che si traduce nella sanzione addebitata al Comune per non aver iscritto il debito a bilancio danneggiando i cittadini: gli unici a pagare l'incapacità amministrativa e contabile», conclude Carfagna.

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