Bassolino, l'ultima mediazione: rivotare nei seggi del caos primarie a Napoli

Bassolino, l'ultima mediazione: rivotare nei seggi del caos primarie a Napoli
di Gerardo Ausiello
Domenica 13 Marzo 2016, 10:15 - Ultimo agg. 19:18
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È stata una prova di forza, anche se ai suoi Bassolino dice che l’intenzione non era affatto quella di mostrare i muscoli. Eppure li ha mostrati, quasi a voler chiarire a tutti i democrat che non è finito, che non lo seguono «solo i fedelissimi» e che in città ha ancora consenso. Così ha gettato la palla nell’altra metà campo. Ma Renzi ieri sera, concedendogli l’onore delle armi (cosa che non aveva fatto Orfini, il quale aveva minimizzato sul ricorso facendo infuriare Bassolino) e invitandolo a restare nel Pd, gliel’ha ributtata nella sua. Come si esce, allora, dallo stallo? È chiaro a tutti che la decisione della commissione elettorale non potrà essere solo di natura tecnica ma dovrà basarsi anche su considerazioni politiche.

I bassoliniani chiedono che sia annullato il voto nei due seggi «inquinati», quelli di San Giovanni a Teduccio, dove l’ex fedelissimo Antonio Borriello e il capogruppo del Pd alla Municipalità Gennaro Cierro hanno fatto campagna elettorale per Valeria Valente con le monetine, e che vengano scorporati i voti dal risultato finale. Se così fosse, Bassolino risulterebbe vincitore. Valente, com’è logico, difende invece il verdetto delle primarie, in base al quale dovrebbe essere lei a sfidare de Magistris, e ringrazia Renzi «per gli auguri e per avere difeso le primarie dai tentativi di aggressione e strumentalizzazione che sono arrivati da più parti. Grazie - scrive su Facebook - per avere difeso una comunità di uomini e di donne che hanno creduto nella partecipazione libera e democratica». Poi, timidamente, la mano tesa all’ex mentore: «Aspettiamo con rispetto il lavoro della commissione che deciderà sul secondo ricorso presentato. Con Matteo vogliamo cambiare Napoli, abbiamo le carte in regola per giocare questa partita e vincerla tutti insieme». Quale potrebbe essere, dunque, la via d’uscita? Quale il compromesso che consenta al Pd di scongiurare la scissione e di salvare la faccia?

Per i bassoliniani una strada c’è ed è, forse, l’ultima mediazione possibile: annullare il voto nei due seggi di San Giovanni ma, anziché assegnare la vittoria a Bassolino, stabilire che si vada a votare di nuovo solo in quei due seggi. A quel punto, è il loro ragionamento, vincerebbe sì davvero il migliore, senza più monetine regalate dai supporters dell’una o dell’altra parte. Che poi al Nazareno vada bene una soluzione del genere è tutto da vedere. 

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