«Bassolino candidato con Liberi e Uguali», veleni tra gli arancioni

«Bassolino candidato con Liberi e Uguali», veleni tra gli arancioni
di Adolfo Pappalardo
Domenica 14 Gennaio 2018, 12:07
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Non ha certo bisogno di difese Antonio Bassolino. «Voglio rispetto», ha detto l'altra sera a San Vitaliano durante una manifestazione politica con Laura Boldrini. E, ieri, scendono in campo i suoi: «Rappresenta una forza straordinaria». Perché non va giù, in queste ore, a loro come a Bassolino che il suo nome finisca in un tritacarne interno anche alla nuova formazione politica. Già per molto tempo quel tritacarne gli è stato riservato dal Pd e sarebbe assurda la riproposizione ora anche nella nuova casa a cui l'ex Bassolino ha, soffertamente, aderito. Senza contare un ulteriore passaggio nevralgico da qui alle prossime ore. Ovvero la scelta, tutta personale, se candidarsi oppure no. Una decisione caldeggiata da chi quest'autunno è stato molto vicino a Bassolino quando ha mollato il partito di Renzi (Arturo Scotto e Massimo Paolucci, per intenderci) ma la cui ultima parola spetta solo al diretto interessato. Ed è questione di ore. Tra domani e martedì LeU chiuderà i nomi di chi si scontrerà nei collegi e dal giorno dopo si passa al capitolo listino. Occorre fare in fretta. Tra la legittima aspettativa degli uscenti e chi vuole rientrare. Tra i primi Peppe De Cristofaro, Arturo Scotto (ex Sel) e Michela Rostan (ex Pd) mentre gli ex democrat Luisa Bossa e Giorgio Piccolo avrebbero deciso di non ricandidarsi. Ma l'intenzione di LeU è quella di schierare, al meglio, due pezzi pregiati dello schieramento. Ovvero Guglielmo Epifani, l'ex segretario Cgil eletto con il Pd in Campania 5 anni fa, e lo stesso Bassolino. Due nomi, specie il secondo, spendibili in qualsiasi area della regione certo, ma da far giocare in campo a Napoli. Per drenare voti dagli scontenti del Pd di Napoli, soprattutto. E le dichiarazioni di queste ore di alcuni esponenti legati al sindaco de Magistris contro Bassolino non fanno altro che complicare tutto. Prendi il consigliere comunale di Dema Pietro Rinaldi, aspirante candidato, che da settimane spara sull'ex governatore. «Per accreditarsi», sostiene l'ala di LeU legata a Bassolino. Ma dopo le ultime bordate (due giorni fa su Repubblica) è scattata la difesa.
 
«La storia della sinistra democratica che ha governato Napoli in tanti anni merita rispetto. La personalità di Antonio rappresenta una forza straordinaria di Napoli, che può dare un contributo importante al successo del progetto di LeU. Non si costruisce una nuova storia tagliando radici ed eliminando il carattere plurale della nostra cultura politica. Ci auguriamo che prevalga saggezza e buonsenso in questi giorni così delicati per la formazione della lista», dichiara Francesco Dinacci, coordinatore MdP di Napoli. Duro, durissimo, l'europarlamentare dalemiano Massimo Paolucci: «Le parole di Rinaldi sono offensive e politicamente inaccettabili. Purtroppo, ancora una volta, al dibattito, al confronto di merito, ad uno sforzo unitario si preferisce la strada degli insulti e delle pregiudiziali. Ne prendiamo atto. Non è con i veti, i processi sommari, un atteggiamento miope e minoritario che si ricostruisce una casa comune della sinistra. Ad Antonio riconfermo la nostra grande stima ed affetto». E aggiunge l'auspicio di vedere l'ex governatore candidato: «Ci auguriamo di averlo protagonista, al nostro fianco, nella prossima campagna elettorale».

Ma le dichiarazioni anti-Bassolino creano fibrillazioni anche dentro «Potere al Popolo», l'area movimentista legata al sindaco de Magistris che stamani si riunisce in assemblea al Modernissimo. «Trovo quantomeno pretestuoso attaccarsi ad un nome come quello di Bassolino per valutare la propria adesione o addirittura la propria candidatura ad un progetto come quello di Liberi e Uguali che puzza di ex, quando da un esponente che si dichiara (ancora e forse a fatica e per convenienza) della sinistra movimentista, mi sarei aspettata un'adesione totale ed incondizionata all'esperienza di Potere al popolo», attacca la consigliera comunale Dema Laura Bismuto riferendosi al collega Rinaldi. Poi la Bismuto, che oggi sarà tra i relatori dell'assise, intinge la freccia nel curaro contro il collega del Consiglio comunale: «Parlare di Bassolino è un modo per lavarsi la faccia ma senza sapone e con le mani sporche».
 
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