«Appello per Napoli», la freddezza del Pd al manifesto di Sarracino

«Appello per Napoli», la freddezza del Pd al manifesto di Sarracino
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 3 Dicembre 2018, 11:00
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L'obiettivo è quello di una scossa civica. Come accaduto a Roma e Torino, città amministrate dai grillini. Ma stavolta il comitato civico è per Napoli, amministrata invece da Luigi de Magistris che non dispiace a quella parte di Pd (gli orlandiani) che ha lanciato proprio la scossa. Ovvero un manifesto firmato da decine di intellettuali per denunciare la «marginalità» della città. Paradossi. Tanto che i vertici del Pd napoletano sono freddissimi: «Un'idea poco esaltante dove non si vede alcuna novità: e firma chi è nelle dinamiche politiche da anni. Altro che aprirsi», dice il presidente provinciale Tommaso Ederoclite.
 
«Lavorare per Napoli. Questa è l'ambizione su cui intendiamo chiamare a discutere persone di generazioni differenti, impegnate nel mondo della politica, dell'economia, della cultura, del lavoro educativo e sociale, dei mestieri e nell'attività ordinaria di studio e di lavoro. Il momento è opportuno per promuovere un confronto teso a costruire il futuro della nostra città. Sentiamo, infatti, l'urgenza di interconnettere le intelligenze, le visioni e le prospettive delle diverse esperienze, per dare forza alle molte energie che la città esprime e per reagire ai tanti fattori di crisi che vive ogni giorno», è l'incipit del lungo appello che vede tra gli organizzatori Marco Sarracino, componente della direzione nazionale Pd di corrente orlandiana. L'area cioè che negli ultimi mesi, in disaccordo con il partito napoletano stesso, teorizza il dialogo proprio con de Magistris. «L'urgenza delle cose ci richiama oggi a un impegno comune per individuare soluzioni ai nostri problemi complessi, capaci di mettere insieme la crescita economica e benessere sociale, di creare lavoro buono per le nuove generazioni, avviando una nuova infrastrutturazione sociale e culturale, coniugando i meriti e i bisogni di un territorio tra i più poveri del continente ma che tuttavia manifesta forti potenzialità innovative», recita il manifesto.

Hanno aderito finora decine di intellettuali e imprenditori. Dall'imprenditrice Pina Amarelli al sociologo Luciano Brancaccio, dall'economista Mariano D'Antonio al giornalista Marco Demarco, dal filosofo Roberto Esposito ad Armida Filippelli, dall'economista Massimo Lo Cicero a Gennaro Marasca, da Cesare Moreno a Marco Rossi-Doria, da Isaia Sales all'ex assessore comunale Bernardino Tuccillo sino a Giuseppe Pedersoli. Per ora perché l'obiettivo è quello di aumentare, naturalmente, le adesioni. Partendo proprio dall'incontro per venerdì pomeriggio 14 dicembre al teatro Bellini.

I vertici del Pd sono ora alle prese con i congressi (nazionale e regionale) ma rimangono freddi rispetto all'iniziativa. Freddissimo Tommaso Ederoclite, presidente provinciale del partito. «E' sempre buono che un gruppo si muova ma trovo l'idea poco esaltante. Sono mesi che dice torniamo tra la gente e poi costruisce una mobilitazione che raccoglie solo esponenti del quartiere di Chiaia. E parliamo della stessa persona...». «Servirebbe invece qualcosa in più visto che - è l'ulteriore frecciata a Sarracino - scorrendo l'elenco vedo come i firmatari, nella maggior parte dei casi, sono in certe dinamiche politiche da molti anni».
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