Anm, caccia al manager:
guadagnerà il 30% in meno

Anm, caccia al manager: guadagnerà il 30% in meno
di Luigi Roano
Giovedì 20 Aprile 2017, 08:38 - Ultimo agg. 10:10
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Dopo il piano di salvataggio scatta la corsa al posto di amministratore unico di Anm lasciato vacante da Alberto Ramaglia il cui mandato è scaduto e quello della Napoli holding alla cui testa c'è Alessandro Nardi che, appena approvato il bilancio, migrerà in Città metropolitana, la società interamente pubblica che ha incorporato tutte le partecipate della mobilità e che presto - alla luce del piano presentato dal Comune - incorporerà anche il resto delle aziende. Tuttavia, soprattutto per Anm, c'è il rischio concreto che il prossimo amministratore unico possa vedersi decurtato lo stipendio del 30%. 

Procediamo con ordine, dal bando per reclutare i manager. «Sono stati pubblicati sull'Albo pretorio - si legge in una nota di Palazzo San Giacomo - gli avvisi pubblici, firmati dal sindaco Luigi de Magistris, per la presentazione delle candidature per la nomina dell'Amministratore Unico ovvero dei componenti del CdA della Società Anm Spa, nonché dei componenti del Collegio Sindacale della stessa Anm. Il terzo avviso è relativo alla presentazione delle candidature per la nomina dell'Amministratore Unico ovvero dei componenti del Consiglio di Amministrazione della Società Napoli Holding Srl». Gli interessati devono presentare la candidatura entro il 5 maggio, termine perentorio. Sostanzialmente entro un mese si conosceranno i nuovi vertici di Anm e Napoli holding. Perché c'è il rischio di decurtazione dello stipendio? A spiegarlo è il Collegio dei Revisori dei conti che al riguardo scrive: «Le società a partecipazione di maggioranza pubblica diretta e indiretta - si legge - titolari di affidamenti diretti da parte di soggetti pubblici per una quota superiore all'80% del valore della produzione, che hanno conseguito nei tre esercizi precedenti un risultato economico negativo dovranno, ai sensi dell'articolo 21 del decreto legge 115/2016 procedere alla riduzione del 30% del compenso dei componenti degli organi di amministrazione».

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