Uno spot contro il cyberbullismo: la Regione Campania in campo per contrastare il fenomeno

Uno spot contro il cyberbullismo: la Regione Campania in campo per contrastare il fenomeno
di Paola Marano
Mercoledì 7 Febbraio 2018, 13:41 - Ultimo agg. 17:07
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Uno spot realizzato dall'Accademia delle Belle Arti di Nola da diffondere nelle scuole e sulle emittenti locali del territorio campano per combattere il cyberbullismo. E’ l’iniziativa presentata stamattina dal Consiglio regionale della Regione Campania e dal Co.Re.Com Campania per contrastare il fenomeno della violenza tra adolescenti veicolata attraverso le nuove tecnologie digitali.

Il progetto prosegue nel segno dell’attività già messe in campo dalla Regione Campania dopo l’approvazione della legge sul bullismo e cyberbullismo dello scorso febbraio 2017.

«Come Regione Campania avevamo chiaro che fosse necessario intervenire sui tanti episodi che già negli anni scorsi si verificavano in scuole e tante realtà nostra regione – ha sottolineato Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio regionale -. Oggi con questo spot abbiamo voluto essere qui in aula perché riteniamo con il Co.Re.Com, che già ha tra i suoi compiti quello di intervenire per prevenzione bullismo e cyberbullismo, che sia importante lavorare seriamente perché i segnali che si sono addensati sulle giovani generazioni in questi ultimi mesi sono veramente terribili. Abbiamo assistito a episodi di violenza qui a Napoli gravissimi – ha continuato la D’Amelio - che hanno comportato atteggiamenti veramente irresponsabili dovuti forse al fatto che le famiglie e la società non si sono resi conto fino in fondo di quanto stava accadendo. Noi dobbiamo naturalmente lavorare in direzione di una prevenzione seria, di una formazione dei ragazzi, un coinvolgimento di scuole e famiglie perché I tanti ragazzi che girano nei quartieri e città sono spesso quelli che evadono l'obbligo scolastico. Ci impegneremo molto in direzione della formazione delle coscienze delle giovani generazioni».
 


Il momento di confronto sul tema nell' Aula Siani del consiglio regionale, che ha visto protagonisti anche alcuni allievi delle scuole campane, è stata l'occasione per presentare il primo report della ricerca «L'influenza dei media locali sui minori e nuovi media», realizzato dall'osservatorio giovani dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, e coordinato dal professore Lello Savonardo del dipartimento di scienze sociali. 

«Abbiamo fatto un'indagine su quali forme di utilizzo di social media, ed emerge in particolare in Campania che c'è un'altissima frequentazione dei social media, ma anche consapevolezza di rischi e uso corretto dei media e delle tecnologie digitali - ha spiegato Savonardo - c'è inevitabilmente la percezione di bullismo e cyberbullismo che si aggira al 24% degli intervistati, che dichiarano di avere avuto esperienze piu di bullismo che di cyberbullismo, che si presenta come estensione devianza o comportamenti scorretti tra i pari».

Dallo studio, condotto su un campione di ragazzi tra gli 11 e 18 anni in Campania, Lazio e Lombardia, emerge un debole «ruolo di istituzioni e scuola, perché nonostante i giovani siano attenti e interagiscano con famiglia e amici, nel caso in cui ci siano casi di cyberbullismo non c'è prevenzione. Non emerge una strategia delle istituzioni educative e culturali che possa prevenire in modo efficace». 1500 in totale sono i casi analizzati, di cui 500 in Campania. E se ci si potrebbe aspettare che i media fungano da amplificatori a certi fenomeni, i dati raccolti in realtà dicono il contrario: «nella percezione degli intervistati siamo a 50-50% tra bullismo e cyberbullismo. Il bullismo reale è molto frequente - ha evidenziato il professore -  non a caso i fatti di cronaca sulle babygang stanno mettendo in luce  quali sono i comportamenti deviati e devianti di giovani che non hanno probabilmente modelli culturali radicati e mettono in crisi il rapporto con l'altro». 
 

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