«Totò, si ri-gira!», omaggio con scene e pazzarielli postmoderni

«Totò, si ri-gira!», omaggio con scene e pazzarielli postmoderni
di Davide Cerbone
Sabato 15 Aprile 2017, 21:43
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La battuta è servita dal titolo. «Forse Totò si rigirerà sul set e pure nella tomba, ma dopo cinquant'anni magari aveva bisogno di cambiare lato», accetta il rischio Angelo Curti, presidente di Teatri Uniti e deus ex machina di un'operazione di rilettura che non ha precedenti.
 

Si chiama appunto «Totò, si ri-gira!», l'omaggio voluto dalla Regione Campania e dalla Fondazione Campania dei Festival: l'idea è quella di girare in presa diretta, e nei luoghi originali, tre scene tra le più indimenticabili dei film del principe de Curtis e mandarle in streaming sul sito www.corriere.it, in una sorta di cortocircuito tra le epoche. Una mini-maratona che oggi, nel segno e nel ricordo del grande attore, unirà l'Italia in una lunga risata da Napoli a Milano, passando per Roma.
 
 

Il clou alle 17, quando in piazzetta San Vincenzo, cuore pulsante della Sanità, decine tra figuranti ed attori danno vita a un esperimento transmediale che mescola i linguaggi propri del cinema, del teatro e del web. A cinquant'anni dalla sua scomparsa, Totò riappare in mille forme nel rione che lo vide nascere il 15 febbraio del 1898 e che nel pomeriggio farà da sfondo all'incontro tra la Napoli di metà Novecento e quella del 2017, con tanto di «pazzarielli» postmoderni, cortei di giovani teatranti e versioni rivedute e scorrette dei guappi di «L'oro di Napoli». Tutto intorno al Totò rivisitato prima da Yari Gugliucci e poi da Tonino Taiuti. «I pazzarielli verranno interrotti non dal guappo ma da due scugnizzi in scooter», spiega Curti. «E alla gente verranno distribuiti speciali gadget dedicati all'avvenimento realizzati con i disegni originali di Lino Fiorito. È un modo di interagire con il quartiere, creando anche un piccolo indotto. A questo proposito, il segmento napoletano si avvale della preziosa collaborazione del Nuovo Teatro Sanità. Con quelle riprese, faremo anche un corto autonomo».
 

Ma la giornata comincia alle 9 nella capitale, dove la Fontana di Trevi è di nuovo teatro di una surreale compravendita. Oltre ai personaggi di «Tototruffa 62», incarnati da Tony Laudadio (nel ruolo del cavaliere ufficiale Antonio Trevi, ovvero Totò), Luciano Saltarelli e Gianpiero Schiano, la rilettura non risparmia una parodia del turista al tempo dello smartphone, intento ad immortalarsi in raffiche di selfie. A concludere la scena, l'intervento di un'ambulanza d'epoca con vigili e infermieri a trascinare l'incauto acquirente. «Il vero omaggio a Totò consiste nel riambientarlo nel contesto contemporaneo, con gli usi, i costumi e le storture del tempo attuale», spiega Curti.
Alle 13, il set si sposta in piazza Duomo: qui, nella Milano del Terzo millennio, verrà ricalcato il celeberrimo dialogo di Totò e Peppino con il vigile urbano meneghino. «Prima, però, manderemo il video dell'arrivo dei fratelli Capone a Milano, girato l'altro giorno: una parata di dodici ragazzi della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi», anticipa ancora il produttore. «E sarà interessante anche confrontare il ricordo della stazione di Milano com'era allora con la visione di com'è adesso». In una continua sovrapposizione tra la memoria filmica ed il presente, Totò diventa così uno e trino, travalicando non solo i tempi ma anche le latitudini. «Attraverso la strage del senso, è riuscito a passare attraverso le epoche. La sua frantumazione del messaggio non è dissimile dai movimenti artistici di inizio secolo scorso come il cubismo e il dadaismo», osserva Curti. E aggiunge: «Volevamo caratterizzare il nostro tributo con qualcosa che fosse innovativo, rischioso, diverso. Ma sia chiaro: quello che realizzeremo non sarà un'imitazione di Totò. Nessuno può essere così folle e presuntuoso da pensare di imitarlo».
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