Da Scampia a Ponticelli, i ragazzi delle periferie padroni del Madre

Da Scampia a Ponticelli, i ragazzi delle periferie padroni del Madre
di Pasquale Esposito
Giovedì 12 Luglio 2018, 11:11
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Occhi aperti per guardare i segni dell'arte: ragazzi di Scampia, Ponticelli, della periferia che è dentro la città (Forcella, Sanità, Pontenuovo, così vicino al Madre) si impossessano del museo d'arte contemporanea di via Settembrini, l'operazione è quella dell'apertura a chi vede il museo come un corpo «altro», estraneo, e invece ora lo fa suo, grazie al progetto-mostra «Felice@Madre»: un omaggio, un ricordo doveroso dell'azione di Felice Pignataro, straordinario promotore di iniziative sociali, culturali e civili, a Scampia e altrove.

Una iniziativa («Il Madre per il Sociale», promossa in collaborazione con il Gridas, gruppo d'azione risveglio dal sonno) finalizzata all'inclusione sociale. Attraverso l'arte si punta a far sentire il senso della partecipazione, della condivisione a chi si sente lontano, estraneo, a volte respinto dalle dinamiche culturali, artistiche: «Ma senza sovrastrutture, piuttosto con l'atmosfera di una grande festa come quella che si percepisce in questo momento» afferma Laura Valente, presidente della Fondazione Donnaregina-Museo Madre, inaugurando il progetto insieme con Mirella Lavagna (che di Pignataro, scomparso nel 2004, è stata la moglie e la «complice», e musa, e che continua a portare avanti la sua filosofia a favore delle periferie), il direttore del Madre, Andrea Viliani, e la coordinatrice del progetto, Desirée Klain. «Inauguriamo una nuova piattaforma di attività educative continua Laura Valente - e un inedito network di progetti di inclusione sociale. il Madre si affida ai bambini e alla loro energia creativa per dar vita ad una factory estiva che dà, come si avverte, nuova linfa a questi ambienti che ospitano la creatività contemporanea internazionale, compresa quella di casa nostra, gli artisti di Napoli.
 
Atmosfera insolita, festosissima, l'invasione di tanti ragazzi, la loro vivacità, la loro naturale curiosità, «ed era esattamente quello che volevamo, quello che ci aspettavamo, l'arte deve dare allegria, oltre a far pensare, a capire la realtà, quello che ci circonda. Io ho un'altra idea di museo. Sono contenta che Felice Pignataro abbia trovato casa al Madre, questa è una tappa importante, fondamentale di quello che sarà questo museo».

Cambiamenti in vista, la mission di Palazzo Settembrini inverte la rotta e si sposta dalla creatività internazionale che è quella propria di un museo d'arte contemporanea? Il presidente della Fondazione Donnaregina dà appuntamento a settembre per parlare dei nuovi programmi, che comunque - pur segnando un'apertura al nuovo - non dovrebbe tagliare i ponti con il passato ed il presente: «In ogni caso il Madre deve essere aperto al territorio, ora celebriamo l'apertura a Felice Pignataro e a quelle che lui chiamava le sue utopie».

La cultura come vaccino, come baluardo: è quello in cui credeva Pignataro, che non si è dato mai per vinto, di fronte alle tante difficoltà che incontrava. Grazie anche all'impegno della moglie, che ha continuato la sua azione politica dando segnali diversi a quanti potevano essere attratti da derive di sottosviluppo, di illegalità: «Felice non si fermava davanti a nulla - conferma Mirella Lavagna - era determinatissimo a creare le condizioni per dare una speranza ai bambini, ai ragazzi, ai giovani e anche agli adulti. Questa del Madre è una bellissima opportunità, ma non dobbiamo dimenticare che la sede del nuovo centro sociale del Gridas è a rischio sfratto, il 1° ottobre c'è il processo civile. Speriamo che non sia così».

Fino al 3 settembre è in mostra (con le locandine e i murales di Pignataro, dei suoi Carnevali a Scampia, delle altre iniziative) un primo capitolo che coinvolge anche tanti ragazzi dai 7 ai 17 anni impegnati in tre laboratori gratuiti, che seguiranno un programma di attività didattiche, formative e ricreative, con la collaborazione delle associazioni SkartAbelliamo, BandaBaleno, Dedalus e La Casa dei Cristallini, e con l'artista muralista Raro. Spazio anche al progetto «Amos World» organizzato (ieri tra le Vele, oggi a via Settembrini) in collaborazionne con il Centro Insieme onlus di Scampia e il sostegno di Nicoletta Fiorucci.
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