San Carlo, non solo Muti
attesi la Bartoli e Gergiev

La diva del belcanto in una foto di Renato Esposito
La diva del belcanto in una foto di Renato Esposito
di Donatella Longobardi
Giovedì 21 Giugno 2018, 16:09 - Ultimo agg. 22 Giugno, 19:32
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C'è la prima volta di Cecilia Bartoli al San Carlo nella nuova stagione del teatro napoletano che, come già annunciato, apre il 25 novembre con il “Così fan tutte” diretto da Riccardo Muti che torna con un'opera a Napoli trentaquattro anni dopo “Macbeth”. Dodici i titoli del cartellone che alterna il grande repertorio a novità. Come “Katia Kabanova” di Janacek che manca dal palcoscenico napoletano dal '68, opera scelta dal direttore musicale Jurai Valcuha insieme alla “Valchiria” nel premiato allestimento di Giulio Paolini del 2006. Tra una fila di “Traviata”, “Bohème”, “Cavalleria”, “Pagliacci” e “Madama Butterfly” con il ritorno alla regia di Ferzan Ozpetek, anche il raro Offenbach de “I racconti di Hoffmann”. Previsto un omaggio a Rossini con “Ermione”, opera composta proprio a Napoli giusto duecento anni prima, nel 1819, e con una coreografia di Bigonzetti, “Rossini Cards” con étoile Giuseppe Picone, direttore della compagnia sancarliana. Tra i balletti, un immancabile “Schiaccianoci” a Natale, poi “Il lago dei cigni”, “Pulcinella” e “Sogno di una notte di mezza estate”. Nel cartellone dei concerti l'evento con la Bartoli l'otto marzo, in locandina arie barocche riservate ai castrati in attesa si possa concretizzare il progetto di un'asse tra Scala e San Carlo per la messa in scena di tre titoli handeliani. Il concerto della diva, quello di Gergiev con l'Orchestra del Mariinskji e una maratona delle nove sinfonie di Beethoven eseguite in un sol giorno (con l'ausilio dell'Orchestra Nazionale della Rai) rientrano in un progetto speciale finanziato da una cordata di imprenditori napoletani che per la prima volta entrano in maniera importante a sostenere le attività del teatro grazie ai risparmi fiscali concessi dall'Art Bonus.
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