«Qui parla Noschese», a San Giorgio la mostra sul più grande imitatore italiano

«Qui parla Noschese», a San Giorgio la mostra sul più grande imitatore italiano
di Antonio Cimmino
Venerdì 24 Novembre 2017, 16:26
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A San Giorgio a Cremano la prima mostra su Alighiero Noschese, l'artista che scelse la città ai piedi del Vesuvio per trascorrere gran parte della sua vita e dove tutt'oggi è sepolto. La mostra in villa Bruno dal titolo «Qui parla Noschese», a partire da stasera fino al 2 dicembre, in occasione dell' 85esimo anniversario della nascita dell'artista, sarà visitabile fino a sabato 25 novembre nell'emeroteca, posta all'interno della biblioteca del palazzo della cultura sangiorgese, e da domenica 26 fino al 2 dicembre si sposterà al piano nobile di Villa Bruno.
 
L'esposizione è composta da una video installazione sull'artista, realizzata dalla curatrice Luisa Auriemma e da materiale e oggetti inediti sull'artista provenienti dalla collezione privata di Alberto Bruno e messi a disposizione della città. Attraverso la video arte, Noschese ritorna virtualmente tra coloro che lo hanno amato, mettendo in evidenza il lato televisivo dell'artista e puntando  su un elemento che caratterizzava parte dei suoi show televisivi: il telefono. Solo attraverso il telefono infatti, durante la mostra sarà possibile immergersi nel sonoro delle sue più importanti imitazioni da: Gorni Kramer, Mago Zurlì, Omar Sharif e Nino Manfredi. Il fanta- documentario mostra immagini girate dal vero anche sulla tomba di Alighiero Noschese, nel cimitero di San Giorgio a Cremano, in cui si vede un appassionato che pone una maschera carnevalesca come simbolo della sua opera artistica ed alterna interviste ad uomini e donne di spettacolo, oltre che a studiosi  e perfino a personalità politiche, in cui si ricorda la figura di Noschese.
 
«Il ricordo di Alighiero Noschese è tutt'ora vivo, così come il suo valore di artista e di amante di questa città dove  è ancora sepolto - spiega il sindaco Giorgio Zinno - grazie a coloro che hanno messo a disposizione ricordi e oggetti a lui appartenuti, oggi siamo in grado di offrire non solo ai sangiorgesi ma anche a tutti quelli che lo hanno amato e apprezzato un ricordo che speriamo resterà indelebile nel tempo».
 
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