I riti della Pompei romana diventano social: boom di like per i «Caristia»

I riti della Pompei romana diventano social: boom di like per i «Caristia»
di Susy Malafronte
Mercoledì 21 Febbraio 2018, 14:58
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POMPEI - I riti della Pompei romana diventano social. Il Parco Archeologico posta i «Caristia», ed è boom di like. La foto del Larario della casa del Menandro diventa virale. «Il 22 febbraio a Pompei si celebravano i «Caristia», una festività dedicata all’amore familiare e caratterizzata da banchetti e scambi di piccoli doni (vino, pane, modeste somme di denaro, pegni o buoni detti sportulae). Le famiglie si riunivano per cenare insieme e offrire incenso, fiori e frutta ai «Lari», le divinità domestiche che proteggevano la casa, cui erano dedicati sacelli domestici nell’atrio, nel giardino e anche nella cucina delle case. Un vero e proprio momento di riconciliazione e di riconoscimento del lignaggio familiare».

I «Caristia», conosciuti anche come «Cara Cognatio», sebbene fosse  una festività ufficiale, era tenuta in ambito privato. Il poeta Marziale scrisse due composizioni sullo scambio di doni per l'occasione. In uno si scusa scherzosamente con i familiari Stella e Flacco, avvertendoli che non avrebbe inviato loro nulla perché non voleva offendere coloro che si aspettavano regali dalla sua parte ma che non ne avrebbero ricevuti. I «Caristia», erano uno dei numerosi giorni di febbraio che onoravano la famiglia e gli antenati. Seguiva i «Parentalia», nove giorni di rimembranze che iniziavano il 13 febbraio, che terminavano con i «Feralia» il 21 febbraio o, secondo altri, con i «Caristia» il giorno dopo. Durante i «Parentalia» le famiglie visitavano le tombe degli antenati ed condividevano dolci e vino sia come offerte che come pasto. I «Feralia» erano un'occasione più fosca, una festività in cui si facevano sacrifici ed offerte agli déi «Mani», gli spiriti dei morti che richiedevano una propiziazione
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