Le monete del pompeiano fuggiasco che raccontano la nuova storia di Pompei

Le monete del pompeiano fuggiasco che raccontano la nuova storia di Pompei
di Susy Malafronte
Giovedì 31 Maggio 2018, 11:23 - Ultimo agg. 1 Giugno, 14:00
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POMPEI - Dal corpo della vittima, emersa dai lapilli degli scavi della Regio V, vengono alla luce nuove ed emozionanti scoperte che tracceranno le linee guida delle ultime fasi della vita degli abitanti della Pompei del 79 dopo Cristo. Durante lo studio dello scheletro, ritrovato nei giorni scorsi all’incrocio tra il Vicolo delle Nozze d’Argento e il Vicolo dei Balconi, è stato scoperto che la vittima indossava sulla tunica una piccola borsetta di cuoio. È venuto fuori un sacchetto con 20 monete che accompagnavano la fuga della povera vittima e una chiave in ferro, probabilmente quella di casa. «Venti monete d'argento equivalenti a 80 sesterzi e 500 euro di oggi, una cifra con la quale a Roma una famiglia media poteva vivere bene per due settimane - dice il direttore del parco archeologico Massimo Osanna - Il fatto che avesse con sé una simile somma ci fa ritenere che non si trattasse di un riccone, ma nemmeno di un poveraccio. Forse un commerciante che a causa della sua gamba malata non si era convinto a lasciare la città nelle ore precedenti, quando lo avevano fatto pressoché tutti»

Dalle prime osservazioni, risulta che l’individuo sopravvissuto alle prime fasi dell’eruzione vulcanica, si sia avventurato in cerca di salvezza  lungo il vicolo ormai invaso dalla spessa coltre di lapilli. Il corpo è stato infatti rinvenuto all’altezza del primo piano dell’edificio adiacente, ovvero al di sopra dello strato di lapilli. Qui è  stato investito dalla fitta e densa nube piroclastica che lo ha sbalzato all’indietro. I nuovi scavi della Regio V, dove è avvenuta quest'ultima straordinaria scoperta, fanno parte del cantiere di messa in sicurezza dei fronti di scavo interni alla città antica, previsto dal «Grande Progetto Pompei». Le indagini archeologiche in corso stanno interessando l’area del cosiddetto «Cuneo», posta tra la casa delle Nozze d’Argento e la casa di Marco Lucrezio Frontone.
 
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