Dai Gigli alla pizza: da Nola la carta per i beni Unesco

Dai Gigli alla pizza: da Nola la carta per i beni Unesco
di Carmen Fusco
Domenica 17 Dicembre 2017, 12:05
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La rete delle scuole dei luoghi che ospitano elementi di patrimonio immateriale tutelati dall'Unesco e quella delle eccellenze artigianali per fare in modo che l'iscrizione nella lista rappresentativa dei beni culturali immateriali diventi davvero un'opportunità di crescita e di sviluppo. Dai Gigli di Nola alla pizza, dalla Macchina di Santa Rosa di Viterbo all'arte del violino di Cremona: nasce la Carta di Nola per la tutela e la valorizzazione del patrimonio immateriale italiano tutelato dall'Unesco, che oggi conta ben otto elementi. Una dichiarazione di intenti cui seguirà un protocollo di lavoro per attivare iniziative congiunte in grado di veicolare i valori dell'eredità culturale. Le prime adesioni sono arrivate nel corso della due giorni organizzata dall'amministrazione comunale di Nola guidata dal sindaco Geremia Biancardi e che ha avuto come tema «Patrimonio delle comunità, patrimonio dell'umanità».

Ad impegnarsi a sottoscrivere il protocollo anche il sottosegretario ai beni culturali Antimo Cesaro che ha giudicato positivamente la proposta di un lavoro comune per rilanciare in chiave condivisa il patrimonio immateriale delle comunità italiane. «La Carta di Nola - spiega il sindaco Geremia Biancardi - prende spunto da quel modello organizzativo, da quel motore di idee, passione e sentimenti, che è la rete delle grandi macchine a spalla e che, grazie alla tenacia della coordinatrice Patrizia Nardi, ha portato i Gigli di Nola, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Vaira di Palmi calabro ed i Candelieri di Sassari ad ottenere nel 2013 l'iscrizione nella lista rappresentativa dei beni culturali immateriali dell'umanità tutelati dall'Unesco». «Tra le proposte che porteremo al tavolo aggiunge l'assessore alla Cultura Cinzia Trinchese - ci saranno senza dubbio quella della creazione di una rete di giovani studenti che avrà il compito di diffondere e conservare i patrimoni d'Italia».
 
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