Napoli, voce agli Imbavagliati: arriva Carlos Bardem

Napoli, voce agli Imbavagliati: arriva Carlos Bardem
di Ugo Cundari
Sabato 16 Settembre 2017, 13:48 - Ultimo agg. 18:43
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Muri fisici e ideologici, fili spinati: sono questi i temi della terza edizione di «Imbavagliati», il festival di giornalismo civile ideato e diretto da Désirée Klain che dà voce ai giornalisti censurati e minacciati, in programma al Pan di via dei Mille dal 20 al 24 settembre, con prologo il 18, con l'assegnazione del Premio Pimentel Fonseca 2017. Il riconoscimento sarà consegnato lunedì alle 20, nella basilica di santa Maria del Carmine maggiore, all'attore spagnolo Carlos Bardem, che lo ritirerà per conto della madre Pilar, instancabile attivista per i diritti civili.
 



Doppio appuntamento per l'apertura del festival, mercoledì alle 18. Prima l'inaugurazione della mostra fotografica di Giovanni Izzo, giornalista free lance che per anni si è mosso nel degrado sociale e ambientale di una zona di frontiera come Castel Volturno. Nei suoi scatti in bianco e nero prostituzione, abusi edilizi, immigrazione clandestina, criminalità organizzata. A seguire l'esposizione video-fotografica «Memoria olvidada» di Giuseppe Klain, durante la quale è prevista anche la performance live dell'egiziano Ammar Abo Bakr, che dedicherà un murales a Giulio Regeni.
 
 

Il primo incontro è in programma giovedì alle 10, con lo spagnolo Ignacio Cembrero, che discuterà del recente attentato di Barcellona e della Jihad nel Maghreb. Cembrero ha lavorato per molti anni al El Pais, prima di essere cacciato per le pressioni che il governo marocchino ha esercitato su quello spagnolo per via di alcuni suoi articoli. Venerdì in programma un focus sulla censura e la persecuzione dei giornalisti da parte dei governi Maduro ed Erdogan.

A discuterne saranno il venezuelano Tulio Hernandez e il turco Fehim Tastekin. Il primo è stato a lungo una firma del quotidiano «El Nacional», ma di recente per le sue prese di posizione contro il presidente Maduro è stato costretto ad abbandonare il suo paese e a rifugiarsi prima in Colombia e poi in Spagna, dove tuttora vive. Tatekin è stato per 13 anni editorialista di vari quotidiani turchi, ma ha perso ogni opportunità di collaborazione a causa delle pressioni che il governo ha esercitato nei confronti delle testate. La polizia ha confiscato alcuni suoi libri, giudicandoli «prove di reato», ma contro di lui non è stata mossa nessuna accusa ufficiale.

Il 23 in programma quattro appuntamenti. Alle 10 si parlerà dell'America di Trump e del «muslim ban», con l'intervento della giornalista iraniano-americana Negar Mortazavi, mentre alle 11 si discuterà di muri d'acqua e dei naufragi politici di Libia ed Egitto. Alle 18, in collaborazione con il premio Siani, dibattito sul caso Ilaria Alpi, l'inviata del Tg3 uccisa in Somalia 23 anni fa, a pochi passi dall'ambasciata italiana di Mogadiscio. Infine alle 20 tavola rotonda sulla narrazione audiovisiva dei fenomeni criminali, che si aprirà con la proiezione del trailer del docufilm «Nato a Casal di Principe», tratta dall'omonimo libro di Amedeo Letizia, per la regia di Bruno Oliviero, che prenderà parte al dibattito con il protagonista Massimiliano Gallo.
 

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