Napoli sotterranea, spunta la bombardiera al Maschio Angioino

Napoli sotterranea, spunta la bombardiera al Maschio Angioino
di Marco Perillo
Domenica 21 Ottobre 2018, 12:30
4 Minuti di Lettura

Anno 1438. La Napoli angioina, difesa da Renato d'Angiò, è da qualche mese sotto assedio. Dal mare le galee aragonesi, guidate da Alfonso e dal fratello Pietro, sparavano con le loro bombarde verso il Castel Nuovo, quel magnifico maniero costruito dall'architetto francese Pierre De Chaules per volere di Carlo, primo sovrano angioino, nel 1266.
Fu un assedio che fallì, tanto che Pietro perse la vita colpito da una palla di cannone. Eppure alcuni anni dopo, esattamente il 2 giugno 1442, dal sottosuolo Alfonso riuscì a espugnare Napoli. Prese possesso del castello, lo fece ristrutturare secondo i canoni più moderni dell'epoca e migliorò il suo sistema di difesa.
 

 

Oggi, nei sotterranei della torre San Giorgio del maniero, è stata rinvenuta una bombardiera che può essere datata 1495-97, anni che andavano verso il tramonto del regno aragonese. A riscoprirla dopo secoli sono stati gli speleologi dell'associazione Timeline Napoli, che da due anni si occupano dei suggestivi percorsi underground del castello sorto sui resti di un'antica villa romana e di un monastero. La squadra capitanata dall'esperto Enzo de Luzio ha scavato per mesi per recuperare quest'ambiente finora sconosciuto e rimasto inutilizzato almeno dal termine dell'epoca vicereale. Con l'avvento dei Borbone nel Settecento, infatti, cambiarono le tecniche di guerra, il castello divenne una sorta di caserma per le truppe regie e si cominciò a sversare materiale di risulta negli ambienti sottostanti. Fu così che la casamatta aragonese fu riempita e dimenticata, fino a quando i nuovi progetti di valorizzazione del castello hanno dato vita alla nuova campagna di scavo. «L'emozione è stata enorme - racconta de Luzio - Siamo stati i primi a ritrovarci in quella stanza dimenticata da cui si poteva sparare ai nemici ad altezza d'uomo, tramite le due feritoie che abbiamo scoperto. Qui venivano poste le terribili bombardelle, le antenate delle mitragliatrici, in grado di sparare a raffica non solo pallottole, ma anche chiodi e altro materiale ferroso. Siamo all'altezza del fossato e da qui chiunque tentava di assaltare il castello rischiava di essere sterminato. Si sparava in direzione della torre del Beverello, poiché il pericolo spesso e volentieri arrivava dal mare».
 

L'inedita apertura sotterranea, che nei prossimi giorni sarà aperta al pubblico, rientra in un progetto del suggestivo nome di «SpeleoEvo», che è stato presentato alla presenza del sindaco Luigi de Magistris con l'esibizione dei vari componenti di Timeline, tra cui Davide Lazzaro, vice presidente dell'associazione, Elisabetta Catalano, Barbara Sorrentino, Giovanni Guglielmo, Maurizio Maranello e Giulia Battiloro, 15 anni, tra le più giovani rocciatrici d'Europa.

Saranno loro a far calare napoletani e turisti con le funi nel nuovo sotterraneo. L'itinerario sarà aperto al pubblico a partire dal 31 ottobre, con l'iniziativa «La calata del terrore» (dai 12 anni in su) e successivamente da novembre su prenotazione obbligatoria 3317451461. «Il nostro obiettivo finale - racconta de Luzio - è poter integrare tutte le aperture sotterranee del castello in un percorso unico.
Eppure i nostri progetti non sono soltanto rivolti al turismo. Il nostro programma raccoglie una serie di iniziative, non solo culturali ma anche sociali, come il corso calarsi in corda per contrastare la dispersione scolastica e promuovere l'insegnamento della Speleologia, dalla tecnica ai supporti didattici». Il tutto rientra nella valorizzazione in chiave culturale del Maschio Angioino voluta dal comune e portata avanti da Timeline insieme con altre associazioni come Ivi, Itinerari video interattivi, che si occupa della conoscenza in chiave storico-esoterica di un castello che continua a sorprendere e che certamente ha ancora molto da raccontare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA