Napoli, riapre la Chiesa di San Carlo
alle Mortelle sette anni dopo il crollo

Napoli, riapre la Chiesa di San Carlo alle Mortelle sette anni dopo il crollo
Lunedì 20 Febbraio 2017, 20:46 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 12:18
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Il 23 febbraio riapre al culto la Chiesa di San Carlo alle Mortelle dopo i lavori di consolidamento e restauro in seguito alla voragine del 23 settembre 2009.

Alle 18,30 dello stesso giorno, il Cardinale Crescenzio Sepe e il Parroco don Domenico Toscano inaugureranno, con una solenne Concelebrazione Eucaristica, la ripresa delle attività pastorali.

Il Provveditorato alle Opere Pubbliche, a seguito dei noti eventi della notte del 23 settembre, su segnalazione della Prefettura, provvide alla salvaguardia della pubblica incolumità con l’esecuzione di urgenti opere provvisionali. La chiesa, per le notevoli infiltrazioni nel sottosuolo, aveva subito il crollo del pavimento della navata, “risucchiato” ad una profondità di oltre cinque metri.

In seguito al finanziamento  di un milione e mezzo di euro, ottenuto nel 2012 dall’ Arcus - oggi Ales, Arte Lavori e Servizi spa, società del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - i lavori vennero appaltati dal Provveditorato alla EdilMayor srl nel 2014 e completati a fine 2016, in concomitanza col quattrocentesimo anniversario della chiesa.

«L’edificazione  del complesso religioso di San Carlo alle Mortelle, da parte dei Padri Barnabiti, ebbe inizio nel 1616. Oggi la chiesa rappresenta un importante riferimento dell’arte barocca in città.- spiega l’architetto Salvatore Russo Responsabile del progetto - A memoria dell’accaduto, la data del 23 settembre 2009 è stata posta sul pavimento della voragine»

Il Provveditore alle Opere Pubbliche Roberto Daniele dichiara: «Il Provveditorato - con la sorveglianza della Soprintendenza e in sinergia con le Autorità locali  - oltre i lavori di ristrutturazione ultimati,  ha in corso le procedure per le attività legate al restauro delle opere artistiche, per la maggior parte di Antonio De Bellis. I provvedimenti intrapresi e l’applicazione di tecnologie avanzate hanno potuto restituire alla città un edificio di culto di grande Fede popolare, che è anche un punto storicamente e socialmente importante della zona».
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