Napoli, una grande mostra sui De Filippo a castel dell'Ovo: «Cultura è arma di riscatto»

Napoli, una grande mostra sui De Filippo a castel dell'Ovo: «Cultura è arma di riscatto»
Venerdì 5 Ottobre 2018, 16:58 - Ultimo agg. 6 Ottobre, 15:14
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«I De Filippo, il mestiere in scena», in anteprima mondiale a Napoli, riempirà per cinque mesi, dal 28 ottobre 2018 al 24 marzo 2019, le storiche sale dell’intero Castel dell’Ovo. La mostra monumentale, fortemente voluta dalla famiglia De Filippo e promossa dal Comune di Napoli (Assessorato alla Cultura e al Turismo) con al fianco le principali istituzioni di riferimento, è a cura di Carolina Rosi, Tommaso De Filippo e Alessandro Nicosia, Presidente di C.O.R. a cui si deve anche la produzione e si propone come un dialogo continuo tra i De Filippo ed il pubblico, nel rispetto del quale questa grande famiglia ha sempre lavorato e donato ogni giorno il suo mestiere. L’esposizione è stata presentata questa mattina (venerdì 5 ottobre) nel corso di una conferenza nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, sono intervenuti: Luigi de Magistris (Sindaco di Napoli), Nino Daniele (Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli), Carolina Ros i(curatrice della mostra), Tommaso De Filippo (curatore della mostra) e Alessandro Nicosia (curatore e organizzatore della mostra).
 


«Ogni ragazzo che incontrerà la famiglia De Filippo avrà più ragioni per intraprendere la strada della bellezza, della cultura, della rinascita e non quella della narcotizzazione delle coscienze». Questo l'auspicio del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che, nel ricordare il lavoro di Eduardo con i ragazzi dell'istituto Filangieri e poi quello del figlio Luca con i giovani di Nisida, ha affermato: «Anche dopo la morte, attraverso la loro arte potranno salvare giovani ed essere con noi cacciatori di talenti». De Magistris ha parlato dell'esposizione come «della più grande mostra mai realizzata sulla famiglia De Filippo». «Dopo la mostra su Totò - ha concluso - ora Napoli ricorda i De Filippo a dimostrazione che nel momento storico più difficile dal punto di vista economico e finanziario la città continua a puntare sulla cultura come arma principale di riscatto di un popolo». 

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