Napoli, grand tour nei misteri: alla scoperta dell'anima oscura della città

Napoli, grand tour nei misteri: alla scoperta dell'anima oscura della città
di Ugo Cundari
Lunedì 16 Gennaio 2017, 13:04
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Come un tempo ad attirare i turisti era una certa idea folcloristica di Napoli, e allora tedeschi e francesi cercavano dal mangiatore di spaghetti all'acquafrescaio, dallo scugnizzo a piedi nudi al suonatore di strada, di recente ad attirare i visitatori c'è la Napoli oscura. Non la Napoli di «Gomorra», ma la città in cui si ricordano antichi riti pagani o si visitano luoghi un tempo dedicati a divinità di cui si sono perse le tracce. O ancora, la Napoli dei massoni, di quelli che ancora celebrano riti egizi e tramandano conoscenze per i soli iniziati.

Un nuovo tour nella Napoli oscura inizierà domenica prossima con un itinerario che prevede la partenza alle 10.30 da Castel dell'ovo e arrivo al teatro San Carlo. Secondo appuntamento domenica 12 febbraio alle 10.30, con partenza da piazza del Gesù e arrivo alla chiesa del Purgatorio ad arco, terzo e ultimo appuntamento sabato 11 marzo alle 16 alla Sanità, con passeggiata nella valle dei morti. Guide d'eccezione, grazie all'organizzazione dell'associazione Luna di Seta», tre scrittori - Marco Perillo, Agnese Palumbo e Martin Rua - che per l'editore romano Newton Compton hanno pubblicato, in diversi momenti, tre libri proprio sull'anima nera della città. Tra le curiosità legate per esempio al quartiere di santa Lucia, e di cui si parlerà nel primo appuntamento, la cosiddetta festa della nzegna, una festa di origini pagane portata avanti fino all'epoca dei Borbone. «Consisteva in balli sfrenati che poi finivano in acqua. Erano anche a sfondo sessuale, perché a essere buttate a mare con tutti i vestiti erano soprattutto le ragazze, e così poi quando tornavano a riva lasciavano intravedere le loro forme» dice Perillo, giornalista de «Il Mattino» e autore di «Misteri e segreti dei quartieri di Napoli».

Ma in occasione della prima passeggiata si parlerà anche di leggende, a cominciare da quella celebre dell'uovo di Virgilio, che si dice nascosto all'interno del castello e il cui equilibrio contribuisca a non far sprofondare la città nelle viscere della terra. Davanti al San Carlo poi si parlerà del mito della Sirena, grazie agli studi e alle teorie di Palumbo e Rua, autori rispettivamente di «Misteri segreti e storie insolite di Napoli» e «Napoli esoterica e misteriosa». Secondo la teoria di Rua, sotto il teatro ci sono due pozzi sotterranei, di cui gli archeologi non hanno mai ben compreso l'utilizzo, che potrebbero essere gli indizi della presenza della tomba della sirena Partenope.


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