Napoli, Azar Nafisi sale in cattedra: masterclass al Suor Orsola Benincasa

Azar Nafisi durante la master class al Suor Orsola Benincasa
Azar Nafisi durante la master class al Suor Orsola Benincasa
di Francesco Ungaro
Martedì 29 Maggio 2018, 14:59 - Ultimo agg. 19:11
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Ha parlato di Iran, Italia, cultura e della situazione delle donne nei due paesi. Lei è Azar Nafisi, scrittrice nativa di Tehran, ma Da anni residente negli Stati Uniti. Dopo aver ricevuto il premio Matilde Serao al teatro San Carlo, è stata invitata dall’Università Suor Orsola Benincasa per tenere una master class proprio sul rapporto tra il suo Paese d’origine e il nostro. «Le nostre sono culture molto antiche. Io sono stata influenzata dall’Italia fin da quando ero molto piccola. Amo il cinema di questo Paese, amo l’arte, la letteratura», ha raccontato la Nafisi. A seguirla nella sua lezione c’erano professori, giornalisti, ma soprattutto ragazze. Ed è proprio a loro che si è rivolta con maggiore trasporto: «In Iran – continua la scrittrice le donne stanno lottando contro delle leggi molto piò oppressive. Nonostante questo, però, anche le donne italiane sono molto attive nella lotta».
 

Azar Nafisi è una testimone e vittima della rivoluzione islamista iraniana della fine degli anni’70. Dopo aver studiato in Inghilterra, tornò nel suo Paese nel 1979 diventando professoressa di letteratura inglese. Nel 1981, però, fu espulsa dall’autorità religiosa per aver violato le norme vigenti in materia di abbigliamento. All’inizio degli anni’90 inizierà la sua carriera di scrittrice che la porterà a scrivere capolavori del calibro  di “Leggere Lolita a Tehran” e “Le cose che non ho detto”.
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