Liceo Umberto, ore 8: lezione di coming out a Napoli

Liceo Umberto, ore 8: lezione di coming out a Napoli
di Mariagiovanna Capone
Mercoledì 23 Gennaio 2019, 07:00
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Tanto rumore per nulla. Mentre fuori al liceo Umberto uno sparuto gruppo di leghisti si schiera contro un incontro giudicato «l'ennesimo tentativo di indottrinamento scolastico con il pensiero unico» inscenando un flash mob, dentro le attività didattiche proseguono come sempre. Sul banco degli imputati il progetto «DiversaMente. Amore, Differenza, Mondo» che prevedeva la presentazione del romanzo «Come me non c'è nessuno» (Mursia editore) dell'avvocato Anton Emilio Krogh, un racconto autobiografico alla scoperta della propria una sessualità che ha profondamente coinvolto i ragazzi raccolti nell'aula magna che hanno intrattenuto gli ospiti per oltre un'ora, rispetto all'orario fissato in precedenza. Tante le domande: sul coming out, relazioni familiari dopo aver esternato la propria omosessualità e femminicidio. «Ho ascoltato le loro domande, mai mosse dalla curiosità morbosa ma dal sincero desiderio di capire le difficoltà che ciascuno trova quando decide di uscire allo scoperto. La domanda che mi ha colpito di più è stata quella di una ragazza tenerissima che mi ha chiesto: che cosa fare se dicendolo si rischia di perdere l'amore dei genitori?».
 
Il dirigente scolastico del liceo Umberto I è chiaro prima ancora di iniziare: «È una normale giornata di didattica per i nostri alunni» non cedendo alle provocazioni per il flash mob leghista fuori scuola. E così è stato anche per le terze classi A, B ed E, la quarta B e la quinta E che hanno aderito settimane fa al progetto extracurricolare su «Educazione alle tematiche delle pari opportunità e dell'identità di genere», come previsto dal piano triennale dell'offerta formativa del prestigioso liceo di Chiaia guidato dal dirigente Carlo Antonelli. Un percorso didattico scelto per queste cinque classi durante un consiglio d'istituto, approvato e condiviso cioè da alunni e genitori. Due i docenti referenti, Francesco Celentano e Giuliana Miraglia, che hanno pianificato l'intenso programma di quest'anno scolastico messo a punto con la collaborazione di Arcigay Napoli, esposto dall'ex presidente Antonello Sannino e dalla neo eletta Daniela Lourdes Falanga. Qualche ex alunno e genitore vorrebbe entrare e partecipare, ma i custodi con cortesia negano l'accesso perché «non è la presentazione di un libro, ma un'attività didattica per gli studenti che discuteranno dei temi descritti».

Circa un centinaio di studenti ha ascoltato Krogh che si è soffermato sulle tappe fondamentali della sua vita, fino al gioioso epilogo personale ossia l'unione civile con Michele Schena nel settembre scorso. Tema principale delle domande, il «coming out» in famiglia, ma anche come cambiano i rapporti coi genitori, come reagire agli insulti omofobici e il femminicidio. «Mi hanno chiesto quali difficoltà ho incontrato a dirlo ai miei genitori» dice l'autore. «Il rapporto tra omosessualità e famiglia è un tema sentito dai ragazzi, che spesso non escono allo scoperto per paura di ferire i genitori. Io ho raccontato la mia esperienza, e spero di averli rassicurati». Altra domanda gettonata «a quanti anni ci si può accorgere che si è attratti da persone del proprio stesso sesso». Qualcun altro ha poi chiesto quale fosse il rapporto con la religione, Pride, femminicidio e omosessualità in epoche storiche. «Una raffica di domande, segno della necessità di proporre iniziative simili, soprattutto in momenti come questo in cui sembra che alcuni vogliono cancellare i passi avanti fatti in decenni di battaglie» insiste Krogh. Intanto, l'editore Mursia replica al flash mob dei leghisti: «Siamo pronti a regalargli una copia del libro di Krogh perché lo leggano e si facciano un'idea libera. Ebbene sì, vogliamo indottrinarli: alla libertà, al rispetto dei diritti, al dialogo, alla tolleranza». E nelle prossime settimane all'Umberto ci saranno molti altri incontri Arcigay. Il prossimo a febbraio verterà sul bullismo, poi immigrazione, omofobia e transfobia, discriminazioni di genere, ogni volta con protagonisti che hanno vissuto sulla propria pelle questo dolore della violenza e delle offese».
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