La Pompei archeologica occupa i social: Facebook, Twitter e Instagram

La Pompei archeologica occupa i social: Facebook, Twitter e Instagram
di Susy Malafronte
Lunedì 11 Aprile 2016, 21:53 - Ultimo agg. 12 Aprile, 09:42
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Da oggi, la bellezza dell'antica Pompei viaggia sui social, mediante un nuovo progetto di comunicazione e fruizione degli Scavi realizzato nell'ambito del Grande Progetto Pompei. Facebook, Twitter e Instagram sono i nuovi canali telematici che la Soprintendenza di Pompei ha «occupato» per dare una nuova identità visiva al sito archeologico. L'antico viaggerà nel futuro anche con un nuovo logo, una segnaletica di servizio, mappe e guide, un progetto di portale web più immediato e tecnologicamente avanzato. E, a partire dal 2 maggio, prende il via la sperimentazione di un «braccialetto per i turisti» grazie al quale i visitatori potranno entrare e uscire dal sito archeologico nell'arco di 6 ore, in modo da poter pranzare e rifocillarsi per riprendere il tour archeologico da dov'era stato lasciato. Infatti, da vedere a Pompei ci sarà molto più di quanto era stato offerto finora. «Non tutte le 1.500 case potranno essere aperte contemporaneamente, sarebbe impossibile - spiega il direttore generale della Soprintendenza, Massimo Osanna - ma tutte le strade saranno accessibili, così da dare al visitatore il senso della città immensa che era Pompei prima dell'eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo».

«Sarà, finalmente, una Pompei per tutti - ha assicurato il Dg del Grande Progetto Pompei, generale Luigi Curatoli - anche con percorsi dedicati a non vedenti e facilitati per visitatori con difficoltà motoria». Inoltre, installazioni multimediali notturne presso il Quartiere dei Teatri e sull'esterno della Villa Imperiale, dove sarà visualizzata la linea di costa come appariva fino al 79 d.C. Poi, filmati divulgativi che illustrano al pubblico le attività e i risultati dei lavori di restauratori, archeologi, architetti e specialisti che lavorano per il sito di Pompei, patrimonio mondiale dell'Unesco. Allestimenti museografici e multimediali, negli ambienti della Villa Imperiale, consentiranno una «visita immersiva» nella vita quotidiana dell'antica città. Nel Tempio di Iside saranno riprodotti oggetti di arredo, statue, affreschi e il visitatore assisterà - mediante una realizzazione multimediale - al culto iniziatico della dea. Anche la Rai collabora alla divulgazione dell'inestimabile patrimonio antico custodito a Pompei. Rai Cultura, insieme alla Soprintendenza di Pompei, dedica al sito Unesco una puntata speciale del suo programma «Italia. Viaggio nella bellezza: Speciale Pompei», che andrà in onda dal 18 aprile in più repliche. Sarà un viaggio attraverso le principali tappe che hanno segnato la lunga storia della scoperta e della valorizzazione dello straordinario sito archeologico, con una testimonianza diretta ed esclusiva dalle voci di coloro che hanno lavorato negli ultimi anni al Grande progetto di restauro realizzato con fondi europei, raccolte nel filmato «La voce di Pompei», prodotto dalla Soprintendenza Pompei e realizzato da Inarea.

Dai primi scavi realizzati in epoca borbonica alla grande rivoluzione metodologica apportata da Giuseppe Fiorelli dopo l'Unità d'Italia; al lavoro fondamentale di Amedeo Maiuri che, nei decenni centrali del secolo scorso, diresse il sito per oltre 30 anni.
Sarà la riscoperta del documentario Rai del 1956, quando le telecamere della Rai entrarono per la prima volta nel sito, realizzando un filmato dal titolo «Pompei. Venti secoli dopo», firmato da Antonello Falqui. Un prezioso documento delle Teche Rai che sarà riproposto all'interno della trasmissione. Interessanti mostre a partire dalla fine di aprile, come la Mostra Egitto-Pompei, dal 20 aprile, e l'apertura dell'Antiquarium che, dal 28 aprile, ospiterà la mostra «Per grazia ricevuta», che esporrà oggetti provenienti dagli Scavi di Pompei e dal Santuario della Beata Vergine Del Rosario di Pompei, in un excursus sulla religiosità dai tempi antichi alla fede moderna.
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