Dieci anni di IoCiSto, la libreria sociale a Napoli

Aperta al Vomero grazie al crowfunding nel 2014

La libreria IoCiSto a Napoli
La libreria IoCiSto a Napoli
di Titti Marrone
Domenica 12 Maggio 2024, 09:26
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Qui si racconta una storia cominciata dieci anni fa, il 13 maggio 2014. Sta a dimostrare varie cose. Per esempio, che si possono scardinare sia la gerarchia delle notizie abituali sia il canone delinquenziale cucito addosso a Napoli se si punta lo sguardo sui suoi processi positivi, sui segnali di riscossa. Eccone uno, piccolo ma importante. Riguarda IoCiSto, piccola libreria indipendente nata da un post su Facebook e dall’impegno di un gruppo di napoletani.

Quartiere Vomero, 120.000 abitanti includendo l’Arenella. Nel 2014, mentre si moltiplicavano negozi di abbigliamento, ristoranti, pizzerie e snack bar, sparì anche l'ultima libreria, Loffredo. La penultima era stata Fnac, dove già i libri erano oscurati da mega-schermi al plasma e cellulari in tutte le salse.

Fu l’anno nero dei libri. A Port’Alba aveva chiuso la gloriosa Guida, con scene di una svendita da stringere il cuore. Napoletani mai visti in una libreria attratti dalla prospettiva del «fuori tutto», armati di buste Ikea per agguantare, a un euro, qualche volume da tumulare nello scaffale del salotto.

Allora un poliedrico operatore culturale, Ciro Sabatino, postò uno sfogo su Facebook: Le librerie chiudono? Allora la libreria ce la facciamo noi. In poche ore piovvero migliaia «io ci sto» di napoletani pronti a realizzare un progetto che sembrava impossibile. Ci si divise in tre gruppi: chi cercò la sede, chi preparò un piano finanziario, chi il progetto culturale. Si partì senza clamori sull’usurata categoria di «società civile», senza aspettarsi interventi dall'alto o stanziamenti di fondi pubblici. Provando a non dare per persa la città ma a partire in proprio, con una piccola idea da trasformare in realtà. Nacque così la prima libreria indipendente d’Italia animata da soci volontari, tuttora un unicum con la sua formula difficilmente esportabile.

«La cosa più bella è stata ed è l’energia che IoCiSto è riuscita a sprigionare, i legami che ha permesso di creare e il senso di comunità e condivisione che alimenta il tutto», dice Claudia Migliore, project manager Formez e presidente dell’associazione e della libreria. Spiega che, se IoCiSto resiste ancora dopo dieci anni, si deve al gran lavoro dei soci, tutti volontari tranne un libraio professionista, Alberto Della Sala. Che commenta: «Essere riusciti a far nascere e crescere una libreria che risponde ai bisogni del quartiere e della città, pur tra tanto scetticismo iniziale, è stata la soddisfazione più grande». Aggiungendo che «il merito va diviso con tutti i volontari, i soci, i consiglieri, i sostenitori». A corredo ci sono un’associazione, la pagina Facebook «Iocisto», il sito www.iocistolibreria.it.

La sede, in via Cimarosa 20, è in un angolo dell’oasi pedonale, accanto a metro e funicolare centrale, dietro le scalette: lo spiazzo fu intitolato dopo una raccolta di firme all’indimenticabile filosofo Aldo Masullo, socio sostenitore solito a far tappa in libreria nelle sue passeggiate.

L’inaugurazione fu il 21 luglio, con oltre mille presenti in piazza e il lancio di un crowdfunding. Ma ai soci piacque di più la definizione di «metodo Super Santos»: quello usato da ragazzi quando, prima della partitella di calcio si faceva la colletta per il pallone.

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A dar forza e identità a IoCiSto è la sua natura di community che ne fa non solo un posto dove si vendono e si presentano libri ma un vero torrente d’iniziative anche in campo sociale, difficili da enumerare: pubblicazioni speciali come l’antologia di racconti su Pino Daniele, tornei letterari per ragazzi come quello dedicato a Harry Potter, lezioni di italiano ai bambini ucraini, lo Scaffale solidale e Aiutami a leggere per i non vedenti, tour letterari come quello su Elena Ferrante, itinerari sui libri gialli, corsi di inglese per adulti, laboratori di scrittura creativa, di legatoria, di fotografia, di letture teatralizzate, l’officina delle parole, le lezioni di vita di scrittori e filosofi, il presidio permanente di pace sui conflitti a Gaza e in Ucraina, cene con delitto, giochi a premi con scrittori, incontri con l’autore, le vendite di libri usati a uno o tre euro, la nave di libri da Napoli a Barcellona, la notte bianca del libro. E poi l’agenzia di viaggi, le cene sociali dei volontari, le tombolate, i cenaforum, il coro, le presentazioni all’aperto sulle scalinate di via Morghen.

Ora, dal 23 al 26 maggio, tutto è pronto per la terza edizione del «Festival del giallo» in Floridiana ideato da Ciro Sabatino, presieduto dal socio fondatore Maurizio de Giovanni e animato dai più grandi nomi del genere. Ma la festa grande, propiziata dallo sconto a 30 euro annui per chi volesse associarsi, sarà il 21 luglio. Fu quel giorno di dieci anni fa che IoCiSto aprì i battenti, mentre i soci si affrettavano a montare gli scaffali acquistati da Ikea sistemandoci il primo libro: Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez.

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