Il ricordo social del legame che nei secoli unisce Pompei e San Giuseppe è virale

Il ricordo social del legame che nei secoli unisce Pompei e San Giuseppe è virale
di Susy Malafronte
Lunedì 19 Marzo 2018, 14:18 - Ultimo agg. 16:29
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#VitadelSantuario: Pompei e San Giuseppe. Il ricordo social del legame che nei secoli unisce Pompei e San Giuseppe, di don Ivan Licinio vicerettore della basilica della Beata Vergine del Santissimo Rosario di Pompei, diventa virale. San Giuseppe guarì la figlia della contessa De Fusco, moglie di Bartolo Longo e cofondatrice del Santuario. «Nel giorno in cui festeggiamo #SanGiuseppe, scopriamo il suo legame con Pompei e preghiamolo con le parole del nostro Beato Bartolo Longo», questo è il messaggio che don Ivan ha trasmesso ai fedeli attraverso Facebook. Il suo post è diventato virale. Una delle devozioni che si diffuse maggiormente nell’Ottocento, anche grazie al sostegno dei Papi, fu quella a San Giuseppe. Bartolo Longo, che aveva fin dall’inizio posto il Santuario di Pompei e l’orfanotrofio sotto la protezione del Patriarca, nel 1889 decise di dedicare a San Giuseppe uno degli altari laterali del Santuario – recentemente restaurato – come ringraziamento per la guarigione di Giovanna De Fusco, figlia della Contessa Marianna de Fusco, cofondatrice del Santuario e delle Opere di Carità di Pompei. Inoltre, per renderne perpetuo il culto in Santuario ed essendo San Giuseppe patrono della «buona morte», istituì la Pia Unione per gli agonizzanti alla quale si iscrisse per primo Papa Leone XIII. Lo stesso Pontefice invitò la Chiesa universale a dedicare il mese di marzo in onore di San Giuseppe e così Bartolo Longo, senza farselo ripetere due volte, raccolse tutte le preghiere e i pensieri più belli dedicati al Santo in un volume dal titolo Il mese di marzo in onore di San Giuseppe, che, ovviamente, andò subito a ruba. Fra i consigli dati ai devoti c’è anche quello di «fare la Santa Comunione» ogni mercoledì, – in quel periodo non era usanza fare la Comunione tutti i giorni – di partecipare alla Messa ogni giorno e dare qualche elemosina «ora ad un fanciullo, ora ad una povera madre, talvolta ad un povero vecchio, in onore della Sacra Famiglia». Come si vede, l’Avvocato pompeiano non perdeva occasione per suggerire di unire alla preghiera l’azione e in special modo la carità verso il prossimo. Una delle cinque comunità parrocchiali di Pompei è dedicata a San Giuseppe sposo della Beata Vergine Maria, così come in un piccolo corridoio del Santuario c’è un’edicola dedicata a San Giuseppe. Si tratta di un luogo defilato così come è stato in vita il padre putativo di Cristo, ma proprio per questo ogni giorno ci sono diverse persone che con semplicità si affidano al Santo con le parole del Beato Bartolo Longo.
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