Lottare per la libertà delle donne, come le giovani rivoluzionarie nell’Iran contemporaneo o le attiviste degli anni Sessanta, significa lottare per la libertà anche di quegli uomini che, schiavi di pregiudizi e ignoranza, ancora oggi sono dominati da una mentalità maschilista e patriarcale. Questa lotta si può tradurre in diverse forme di arte, lo hanno dimostrato ieri all’auditorium della Rai di Napoli, davanti a studenti italiani e albanesi, Fiorella Mannoia, Silvia Avallone, Barbara Stefanelli, Marta Savina, in occasione della consegna dei riconoscimenti del Premio Elsa Morante.
Per Mannoia, premiata dalla presidente della giuria Dacia Maraini insieme a Carlo Di Francesco e Alfredo Rapetti Mogol per la «Mariposa», la musica «ha una lunga tradizione di impegno sociale.
Per Avallone, autrice del romanzo Cuore nero (Rizzoli), che ha ricevuto il riconoscimento per la narrativa dal direttore de «Il Mattino» Roberto Napoletano, «le donne non sono definizioni, non sono un misto di stereotipi. Siamo educate ad avere il dovere di piacere ed essere desiderate piuttosto che ad avere e assecondare desideri nostri. Ho voluto raccontare un femminile anomalo nel mio romanzo, una donna che ha compiuto il male, perché di solito sono gli uomini a compiere il male, le detenute in Italia sono il 4% di tutta la popolazione carceraria». Napoletano ha invitato la platea a scommettere su se stessa: «Il futuro è qui, il futuro è Napoli, il futuro siete voi». Ancora applausi.
Tra le storie raccontate in Love Harder (Solferino) da Stefanelli, premiata per il sociale, c’è quella della sedicenne Nika Shakarami, stuprata e uccisa a Teheran per aver bruciato il velo suo e di altre donne durante una manifestazione. Nel film «Primadonna» ispirato alla vera storia di Franca Viola la regista Savina, premiata per il cinema, racconta di una donna che nella Sicilia degli anni ‘60 lotta contro la pratica legale del matrimonio riparatore. Premiati anche Gianluca Caporaso con Il signor conchiglia per prosa e poesia per ragazzi, Giordano Bruno Guerri con Storia del mondo (La Nave di Teseo) per la sezione storica, Fumettibrutti (alais Josephine Yole Signorelli) per la graphic novel con La separazione del maschio (Feltrinelli) firmato insieme a Francesco Piccolo, autore del romanzo omonimo.