Il Premio Morante stavolta va alla libertà delle donne

All'auditorium Rai di Napoli premiate, tra gli altri, Fiorella Mannoia e Silvia Avallone

Fiorella Mannoia e Dacia Maraini
Fiorella Mannoia e Dacia Maraini
di Ugo Cundari
Giovedì 16 Maggio 2024, 08:00
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Lottare per la libertà delle donne, come le giovani rivoluzionarie nell’Iran contemporaneo o le attiviste degli anni Sessanta, significa lottare per la libertà anche di quegli uomini che, schiavi di pregiudizi e ignoranza, ancora oggi sono dominati da una mentalità maschilista e patriarcale. Questa lotta si può tradurre in diverse forme di arte, lo hanno dimostrato ieri all’auditorium della Rai di Napoli, davanti a studenti italiani e albanesi, Fiorella Mannoia, Silvia Avallone, Barbara Stefanelli, Marta Savina, in occasione della consegna dei riconoscimenti del Premio Elsa Morante.

Per Mannoia, premiata dalla presidente della giuria Dacia Maraini insieme a Carlo Di Francesco e Alfredo Rapetti Mogol per la «Mariposa», la musica «ha una lunga tradizione di impegno sociale.

Penso a un brano del 1939, “Strange fruit”, che raccontava di strani frutti penzolanti dagli alberi, e quei frutti erano i corpi degli schiavi di colore impiccati. È con la suggestione delle immagini cantate che le generazioni cambiano il mondo». Premiata dalla presidente della giuria, ha ricordato com’è nata la canzone portata all’ultimo Sanremo: «Dopo aver visto insieme a Carlo la serie “Il grido delle farfalle” sulle sorelle Mirabal massacrate nel 1960 dal regime dominicano di Rafael Trujillo. Furono soprannominate “farfalle” che è il significato di “Mariposa”». Poi sul maxischermo alle sue spalle viene mandato il video del brano, che lei sussurra in sottofondo tra l’ovazione di tutte le ragazze e le donne che si alzano in piedi, seguite da alcuni ragazzi e uomini.

Per Avallone, autrice del romanzo Cuore nero (Rizzoli), che ha ricevuto il riconoscimento per la narrativa dal direttore de «Il Mattino» Roberto Napoletano, «le donne non sono definizioni, non sono un misto di stereotipi. Siamo educate ad avere il dovere di piacere ed essere desiderate piuttosto che ad avere e assecondare desideri nostri. Ho voluto raccontare un femminile anomalo nel mio romanzo, una donna che ha compiuto il male, perché di solito sono gli uomini a compiere il male, le detenute in Italia sono il 4% di tutta la popolazione carceraria». Napoletano ha invitato la platea a scommettere su se stessa: «Il futuro è qui, il futuro è Napoli, il futuro siete voi». Ancora applausi.

Video

Tra le storie raccontate in Love Harder (Solferino) da Stefanelli, premiata per il sociale, c’è quella della sedicenne Nika Shakarami, stuprata e uccisa a Teheran per aver bruciato il velo suo e di altre donne durante una manifestazione. Nel film «Primadonna» ispirato alla vera storia di Franca Viola la regista Savina, premiata per il cinema, racconta di una donna che nella Sicilia degli anni ‘60 lotta contro la pratica legale del matrimonio riparatore. Premiati anche Gianluca Caporaso con Il signor conchiglia per prosa e poesia per ragazzi, Giordano Bruno Guerri con Storia del mondo (La Nave di Teseo) per la sezione storica, Fumettibrutti (alais Josephine Yole Signorelli) per la graphic novel con La separazione del maschio (Feltrinelli) firmato insieme a Francesco Piccolo, autore del romanzo omonimo. 

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