I segreti della Napoli sotterranea nel libro di Piedimonte con foto di Siano

I segreti della Napoli sotterranea nel libro di Piedimonte con foto di Siano
Domenica 23 Luglio 2017, 15:05 - Ultimo agg. 24 Luglio, 17:33
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Mito, storia, archeologia, speleologia, cronaca, religione: tutto nei meandri della “città parallela”, ovvero quei 15 milioni di metri cubi di vuoto che si estendono a diverse profondità sotto i vicoli e le strade di Napoli. È il frutto di oltre venticinque secoli di scavi ininterrotti, dai labirinti dei mitici Cimmeri alle spettacolari stazioni del metrò archeo-artistico, una ragnatela di pietra senza eguali al mondo. Archetipi, simboli, segni: è il mundus subterraneus dell’inconscio collettivo che si dipana tra Sirene e la Sibilla, oscuri oracoli e vergini sacerdotesse, ipogei ellenistici e catacombe cristiane, Virgilio e san Gennaro, il Nilo e il Sebeto, Iside e il principe di Sansevero. E, naturalmente, la nekyia dei teschi del Cimitero delle Fontanelle e degli altri incredibili luoghi del culto delle Anime del Purgatorio: da Secondigliano al Rettifilo passando per le “capuzzelle” di Purgatorio ad Arco con la miracolosa “Lucia” e il suo immacolato velo da sposa. C'è tutto questo in «i segreti della Napoli sotterranea», l'ultimo libro di Antonio Emanuele Piedimonte, edito da Intramoenia con fotografie di Sergio Siano.
 
 

Pozzi, cisterne, cunicoli: nelle cave e negli acquedotti è transitata la Storia, dalle truppe che conquistarono la città (con Belisario e Alfonso d’Aragona) alle moltitudini di cittadini che così si salvarono dalle bombe della Seconda guerra mondiale. Appassionante e senza meta, questo libro accompagna il viaggiatore curioso tra i segreti della Napoli più misteriosa, quella lontana dal Sole e dal caos, celata nell’ombra junghiana di Partenope. Un vertiginoso viaggio alla ricerca del genius loci che diventa un excursus dedicato ai dolci fantasmi nascosti laggiù, nelle silenziose pieghe del tufo, il cui lento respiro rievoca gli echi dell’ancestrale “battito” dei vulcani. Passeggiate underground tra immagini, rimandi, simboli e racconti letterari, a cominciare da quello che Francesco Mastriani dedicò proprio alle Fontanelle: «Quando il Sole declina dietro i colli dell’Arenella e del Vomero e le ombre della sera cominciano a cadere nella città, una nube invisibile di spiriti si abbatte sulla città delle ossa».
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