I Quartieri Spagnoli visti da Treccagnoli e Siano: c'è anche il basso-santuario nel libro edito da Rogiosi

I Quartieri Spagnoli visti da Treccagnoli e Siano: c'è anche il basso-santuario nel libro edito da Rogiosi
di Marco Perillo
Domenica 25 Giugno 2017, 22:16 - Ultimo agg. 22:18
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Lo sapevate che a Napoli esiste un basso che è diventato una vero e proprio santuario? Dove poteva accadere se non ai Quartieri Spagnoli? Un quartiere plurale. Che a Napoli diventa il «quartiere» per antonomasia. Non c’è bisogno nemmeno dell’aggettivo che ne denota la nascita nel XVI secolo, per volere del viceré Pedro de Toledo. I Quartieri sono Spagnoli, ma napoletanissimi. E lo sanno bene il giornalista e scrittore Pietro Treccagnoli e il fotografo Sergio Siano, autori del volume «Quartieri Spagnoli» per la serie «Passeggiate napoletane» della casa editrice Rogiosi.
 


Aperti e chiusi nello stesso tempo, i quartieri racchiudono e proteggono tutte le anime della metropoli. Vicoli, chiese, piazze, caverne, terranei, botteghe, mercati, palazzi e fondaci sono uno accanto all’altro e disegnano un labirinto obliquo tra la città antica e la collina. Erano il percorso obbligato per guadagnare, gradino dopo gradino, pennata dopo pennata, la vetta di San Martino e di Sant’Elmo, conquistare il dominio ottico dell’alveare brulicante che adesso spazia fin sotto le pendici del Vesuvio. Nessuno meglio della penna di Treccagnoli e dello sguardo di Siano, che in quei luoghi ci è nato, poteva un posto del genere. 
 
 

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