Giovani registi raccontano Ponticelli: ecco il cinema di Napoli Est apprezzato in tutta Italia

Giovani registi raccontano Ponticelli: ecco il cinema di Napoli Est apprezzato in tutta Italia
di Alessandro Bottone
Mercoledì 19 Dicembre 2018, 10:43 - Ultimo agg. 11:44
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Il quartiere Ponticelli visto con gli occhi dei giovani registri. È il cinema che si cala nel reale, ne racconta le sfaccettature regalando emozioni uniche.
 


I sette giovani registi che partecipano a FilmAp Atelier del cinema del reale - nato in seno a ArciMovie che opera nel quartiere della zona orientale sin dal 1990 - in questi mesi hanno girato lungo le strade di Ponticelli, individuato dei particolari posti e li hanno analizzati facendo emergere realtà diverse, tutte caratterizzanti quest’angolo di città che oggi vive numerose contraddizioni.
 
 


I cortometraggi – presentati ieri al cinema Pierrot di via De Meis – mostrano l’assoluta spontaneità con cui i protagonisti hanno approcciato alla macchina da presa che li accompagna durante giornate ordinarie, scavando nella loro vita e nella loro mente. I documentari degli allievi dell’edizione 2018 di FilmAp, per la prima volta, sono tutti ambientati a Ponticelli: le produzioni sono state presentate a due tra i più importanti festival di documentario in Italia, il Festival dei Popoli di Firenze e il Filmmaker Festival di Milano, durante i quali i ragazzi si sono confrontati con colleghi provenienti da tutta Italia.

Pierrot” di Antonio Longobardi racconta la storia dell’unico cinema di Ponticelli, con la malinconia del gestore che è costretto ad abbandonare le vecchie pellicole e ad adattarsi alla tecnologia digitale che ha permesso ai giovani allievi di sperimentare il cinema in questo progetto. Gabriella Denisi ha curato la regia di “Mein haus” ambientato nel centro educativo “Casa mia, Emilio Nitti” in cui quotidianamente si riflette sul rapporto tra adulti e giovanissimi e dove questi ultimi inventano il loro futuro partendo da zero.

C’è invece lo sport, o quello che ne resta, al centro di “Racconti dal Palavesuvio” di Luca Ciriello, un viaggio nelle discipline praticate in uno dei più grandi impianti cittadini che ha attraversato un destino controverso e che sarà, nei prossimi mesi, fulcro di competizioni importanti. “Il vicino” di Alessandro Freschi, invece, riflette sulla malinconia di Giovanni che ama cantare ad alta voce per farsi compagnia, per ricordare agli altri che ascoltarsi fa bene.

È stato girato nello spazio dell’orto sociale il documentario “Lilliput” di Giovanni Linguiti che mostra il lavoro degli ex-tossicodipendenti che hanno riconquistato la libertà anche grazie all’attività ortiva in un progetto curato dall’Asl Napoli 1 centro all’interno della villa di quartiere. “Cinema” di Isabella Mari è, invece, una riflessione sull’arte delle immagini in movimento e della realtà creatasi nel parco Merola, meglio conosciuto come parco dei Murales di Ponticelli dove grazie alla street art sono arrivate le troupe per girare i film. “Uè CHICA” di Marie Audiffren (non proiettato ieri) racconta la vita di tre donne divorziate, le cui condizioni economiche non sono delle migliori e che si arrangiano senza uomini.

Dunque, sette film diversi ma con un filo rosso che li accomuna, ovvero l’idea di cinema condivisa nell’Atelier di Napoli Est diretto da Antonella Di Nocera. Quell’approccio al reale che racconta questo pezzo di città con le sue bellezze, le sue storie e le sue (tante) verità: sicuramente un territorio complesso ma che sperimenta continuamente nuove e importanti esperienze sociali e aggregative.
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