Fondazione Campania dei Festival, l'ultimo atto del cda: sì al nuovo statuto

Fondazione Campania dei Festival, l'ultimo atto del cda: sì al nuovo statuto
di Davide Cerbone
Giovedì 5 Luglio 2018, 11:08
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Si siedono intorno al tavolo di via dei Mille per l'ultima volta nella controra di un caldo pomeriggio di inizio luglio. Prima di passare la mano, i consiglieri di amministrazione della Fondazione Campania dei Festival propongono le osservazioni sulle modifiche allo statuto che di fatto cancella il cda, e dunque il loro ruolo. Rilievi che la stessa Regione Campania, socio unico della Fondazione che organizza e gestisce il Napoli Teatro Festival Italia, aveva sollecitato.

E che ieri il consiglio presieduto da Luigi Grispello e composto dal presidente di Scabec Antonio Bottiglieri, dal rettore del Suor Orsola Benincasa Lucio D'Alessandro e dalla manager culturale Cristina Loglio (collegata in videoconferenza) ha prodotto con piena unità d'intenti. «Il Consiglio di amministrazione della Fondazione Campania dei Festival si è riunito per esaminare le modifiche al proprio statuto proposte dalla giunta regionale, valutando positivamente la nuova architettura di governance - si legge in una nota stampa. In particolare sono state condivise le figure dell'amministratore unico e del segretario generale. Nel contempo, il consiglio all'unanimità ha formulato alcune osservazioni dirette a rendere più efficace e funzionale la riforma statutaria proposta».
 
Mentre lascia la poltrona che occupa dal febbraio 2014, il presidente Grispello rivendica i risultati contabili: «Lascio una situazione di assoluta tranquillità economica e finanziaria», precisa. E con la stessa tranquillità, assicura, si appresta a lasciare. Si mette così in moto il processo di snellimento e riorganizzazione della Fondazione. «Serviva un assetto diverso», spiegano dalla Regione, senza lesinare riferimenti alle tensioni che da Quaglia a Cappuccio, passando per De Fusco e Dragone, hanno punteggiato diverse edizioni del Festival (che intanto ha ottenuto il patrocinio del Presidente della Repubblica), quasi tutte segnate dagli attriti tra il presidente e il direttore artistico.

Prima di cedere il passo, al fine di garantire la necessaria pluralità, il cda uscente ha suggerito alla Regione il ripristino del collegio dei revisori dei conti, frettolosamente cassato nella prima stesura del nuovo statuto (accanto all'amministratore unico era previsto un solo un revisore, ndr). Inoltre, ha sottolineato l'esigenza di chiarire in modo più preciso le funzioni del direttore artistico, la cui figura esce in ogni caso rafforzata. Il direttore avrà infatti la responsabilità complessiva della programmazione del Festival, ma anche quella delle attività culturali della Fondazione. Il cda uscente ha inoltre proposto la creazione di un consiglio di indirizzo composto da persone che rappresentino la cultura dello spettacolo capaci di supportare il direttore artistico e l'amministrazione.

A gestire la rinnovata Fondazione Campania dei Festival saranno però un amministratore unico, la cui nomina spetta direttamente al presidente della Regione (si era pensato all'ex procuratore Franco Roberti, che invece è entrato nella giunta De Luca), e un segretario generale, scelto dal presidente della Regione tra una rosa di nomi costituita sulla base di una manifestazione di interesse ad evidenza pubblica promossa dallo stesso amministratore. Quest'ultimo, sentito il presidente della Regione, nomina anche il direttore artistico. Scelte che a Santa Lucia potrebbero maturare anche in tempi relativamente brevi. Intanto la Fondazione che organizza e gestisce il Ntfi si appresta a mutare non solo pelle, ma anche domicilio: gli uffici si sposteranno in via Generale Orsini, dove abita già Scabec, la società in house della Regione che si occupa di valorizzare e promuovere i beni culturali.
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