Festa dei violoncelli al Museo Archeologico con Sollima, Joffè, Dindo e Signorini

Giovanni Sollima
Giovanni Sollima
Giovedì 31 Maggio 2018, 11:15
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Bach nel Salone della Meridiana e nella Sala del Toro Farnese, nella Sala Saffo ospiterà i ritmi del cello jazz di Stephen Braun e nel Cortile delle Fontane le più moderne sperimentazioni. Tutto il mondo del violoncello al Mann, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli dal 31 maggio al 3 giugno con “Il Museo che suona - Elogio del Violoncello- Tra Bach e i Led Zeppelin, Haydn e il jazz”. Quattro giorni per sapere tutto dello strumento nato nel Seicento e che nel corso dei secoli ha influenzato generazioni di musicisti, tutti affascinati dal suo suono suadente, ricco di colori e sfumature raffinate. Oltre trenta gli ospiti tra i quali star come Giovanni Sollima, Enrico Dindo e Stephan Braun con molti artisti mai ascoltati finora a Napoli come Ramon Jaffé, Maya Beiser, Ernst Reijseger, Christophe Coin, Eric Siblin e l'Orchestra Notturna Clandestina. Ma anche un grande violoncellista che non è napoletano ma che qui è 'di casa' come Luca Signorini, prima parte dell'Orchestra del San Carlo impegnato in un evento itinerante tra parola e musica che ripercorre le orme dei “Quadri di una esposizione”. Per tutti concerti serali e site specific, prove aperte, performance, incontri, film e anche laboratori di liuteria per sapere come nasce un violoncello. “Il Museo che suona non vuole essere semplicemente un festival ma un format d’ascolto basato su modalità di fruizione alternative e possibili della grande musica”, spiega Stefano Valanzuolo, ideatore e curatore del progetto cui il direttore del museo, Paolo Giulierini, ha affidato la direzione artistica del nuovo format.
 

IL PROGRAMMA GIORNO PER GIORNO 

Sarà “Ritmo” il tratto connotante della giornata inaugurale giovedì 31 maggio L’apertura è con “Cello a La Flamenca!” di Ramon Jaffé, esito di una personalissima fusione tra classica e flamenco, con pagine di Gabrielli, Marais, Telemann, Cassado e dello stesso Jaffé (Pitture Pompeiane - Sala della cosiddetta Saffo - Ore 20). Seguirà l’opening party con il duo americano “Dirty Cello” che condurrà alle radici della musica tradizionale made in USA tra blues, folk & bluegrass (Cortile delle Fontane – Ore 21,30).

“Invenzione” è il tema di venerdì 1 giugno. Il Primo violoncello del Teatro di San Carlo, Luca Signorini, si proporrà in diversi ambienti del Museo, dalle 16 alle 18, con la performance itinerante “Fil Rouge: brani di un’esposizione”, con chiaro riferimento alla pagina di Musorgskij e al potere di suggestione evocato dalle arti visive. Due grandissimi ospiti arricchiscono la sessione serale. Alle 20 al Sala della Meridiana Enrico Dindo apre il “Progetto Bach”, dedicato all’integrale delle Suites per violoncello del compositore tedesco, tra le opere più note e affascinanti per lo strumento, con un’introduzione dello scrittore Eric Siblin, autore del best seller “Le suites per violoncello”, per la prima volta a Napoli. Dindo, solista di spicco del panorama internazionale, eseguirà nella prima serata le Suites 1, 3, e 5. Il concerto successivo (Cortile delle Fontane - ore 21,30) sarà “One Cello, Many Voices” con la solista americana Maya Beiser, icona del violoncello alternativo, musa di Steve Reich e di David Lang, che si esibirà in un repertorio eclettico e di avanguardia tra il medioevo di Ildegarda di Bingen ed il rock classico dei Led Zeppelin.

Nella terza giornata, ispirata al “Movimento”, sabato 2 giugno, in programma un recital di Stephan Braun, considerato uno dei massimi interpreti di violoncello jazz (Pitture Pompeiane - Sala della cosiddetta Saffo - Ore 11.45). Alle 16 in Sala Conferenze l’incontro “L’anima del violoncello”: il liutaio napoletano Gaetano Pucino parlerà di come nasca uno strumento pregiato. Toccherà poi al violoncello elettrico dell’olandese Ernst Reijseger- già partner illustre, tra i tanti, di Yo Yo Ma e Uri Caine – stupire il pubblico con le sue celebri sortite sperimentali in “Improvvisa Mente” (Cortile delle Fontane – Ore 17,45). Alle 20, alla Sala Toro Farnese, la seconda parte del “Progetto Bach”, in cui Enrico Dindo esegue le Suites 2, 4, 6. A seguire (ore 21,30 – Sala della Meridiana) uno spettacolo elegante per violoncello e danza che vede insieme l’astro nascente del barocco Adriano Maria Fazio e il ballerino Damiano Bigi: musiche di Bach, Kurtag e del trentaquattrenne compositore siracusano Orazio Sciortino; messa in scena di Alberto Cavallotti. La produzione è del Teatro Massimo di Palermo.

Giornata conclusiva domenica 3 giugno (ingresso gratuito per la prima domenica del mese) intorno al tema musicale della “Complicità”. In mattinata, nelle sale del Museo, concerto itinerante “Cello parade: Il MANN che suona!” in collaborazione con il Conservatorio di Musica di Benevento. Nella Sala Conferenze, alle 17,15, in programma “L’altro Bach”, conferenza sonora dello scrittore e musicologo canadese Eric Siblin, che al repertorio bachiano dedica da anni con successo attenzione esclusiva. Al Toro Farnese alle 20 “Napoli capitale”, un omaggio alla scuola musicale del Settecento napoletano con due cultori raffinati dell'ambito barocco: il violoncellista francese Christophe Coin ed il clavicembalista napoletano Enrico Baiano. Gran finale alle 21,30 nella Sala della Meridiana con “Cellebration”: protagonista assoluto della serata sarà Giovanni Sollima, violoncellista trasversale noto e amatissimo, affiancato dalla sua Orchestra Notturna e Clandestina oltre che, per l’occasione, da un paio di complici importanti come Ernst Reijseger e Maya Beiser. Repertorio da Haydn ai Nirvana.

Per gli eventi dalle ore 10 alle 18 ingresso con biglietto al Museo 12€, ridotto 6€ under 25, gratuito per under 18
 e aventi diritto. Per gli eventi serali dalle ore 20: 1 concerto 10€, 2 concerti (stessa serata) 15€. Abbonamento per tutti i concerti 40,00€ (l’abbonamento dà diritto all’acquisto di un biglietto ridotto al Museo per ogni giorno del festival).










 
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