Come stare bene insieme agli altri con «Il Galateo del Terzo Millennio» | Video

Come stare bene insieme agli altri con «Il Galateo del Terzo Millennio» | Video
di Rossella Grasso
Sabato 20 Gennaio 2018, 22:30
3 Minuti di Lettura
Come è corretto comportarsi a tavola? E in palestra? Quando è cattiva educazione usare il cellulare? A questi e ad altri interrogativi sulle buone maniere dei giorni nostri risponde «Il Galateo del Terzo Millennio», il libro scritto a quattro mani dai giornalisti Filiberto Passananti e Matteo Minà. «Manuale di sopravvivenza quotidiana per stare con gli altri ed essere accettati», recita il sottotitolo del libro e ne racchiude il significato. «Viviamo in un'epoca che è un po' maleducata - dice Passananti - L'attenzione della società non è più sull'uomo ma sul denaro. Se riportiamo l'attenzione sull'uomo, che è la cosa che ci spiega il monsignor Della Casa nel Galateo scritto nel 1500, probabilmente riusciamo ad avere una maggior educazione e migliori comportamenti all'interno della società. In pratica possiamo vivere meglio tutti quanti».
 

Edito da Guido Tommasi, il volume è stato presentato al PAN di Napoli e ha visto la presenza al tavolo dei relatori insieme ai due autori di Nino Daniele, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, in veste di moderatore, il Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Carlo Verna e Maria Filippone, Dirigente Scolastico del Polo umanistico Liceo Antonio Genovesi.

«Il Galateo del Terzo Millennio » con prefazione di Csaba dalla Zorza, e illustrzioni di Gianluca Biscalchin nasce dall’idea di utilizzare le tecniche di comunicazione giornalistiche per recuperare e diffondere il pensiero, ancora attualissimo, del fiorentino monsignor Giovanni Della Casa con qualche aggiunta relativa ai nuovi usi e costumi. La prima sezione del volume consiste in un’attualizzazione fedele della lingua italiana del Cinquecento, per rendere Il Galateo leggibile a tutti, la seconda è una sintesi giornalistica, capitolo per capitolo, destinata ai ragazzi. La terza sezione comprende dieci interviste ad altrettanti personaggi famosi, tra cui, il Maestro Gualtiero Marchesi, lo chef innovatore della cucina italiana, che si è spento lo scorso 26 dicembre, nella sua casa di Milano, all’età di 87 anni.

«Marchesi ci dice che di sera i tavoli si vestono di nero - spiega Matteo Minà - quindi bisogna apparecchiare con le tovaglie nere. Ci consiglia anche di prenderci cura dell'ospite ma senza mai essere troppo riverenti, una giusta via di mezzo. Valentina Vezzali, la campionessa di scherma invece ci ha parlato di come è bene comportarsi in palestra: il luogo dove si fa sport non è una passerella quindi bisogna rispettare gli altri non usando abiti succinti per mettersi in mostra perchè quello è il luogo per stare con gli altri». Ma su tutte e 100 le regole riportate nel libro una le comprende tutte: «Conoscere gli altri, comprenderli per vivere meglio anche con noi stessi, magari mettendosi nei loro panni. Il Galateo è tutta una filosofia sull'empatia», chiosa Minà. 

Gli altri intervistati nel libro sono sono: Giovanna Ferragamo, Renzo Arbore, che parla del corretto uso del cellulare in pubblico, Gillo Dorfles, Annie Féolde, Marco Ciatti, Adriana Cantisani, Luca Rossi e Sandra Milo. Ciascuno di loro, con un personale decalogo, si è trasformato in ambasciatore di un Galateo dei giorni nostri, per cento nuove regole in settori e situazioni che non esistevano all’epoca della scrittura del Trattato. Dalla gestione del proprio cane, dalle ricette anti kitsch al lusso, fino all'educazione dei bambini. L’ultima e quarta sezione, è rappresentata dal testo originario della prima edizione dell’Opera, stampata nella città di Milano nel 1559.

L'obiettivo del libro è quello di far conoscere, soprattutto ai giovani, una strada alternativa all’individualismo e alla competizione esagerata, cui sono stati abituati dalle regole della società moderna. Si tratta di un tentativo di contaminare la logica dominante con il seme dell’empatia professata da monsignor Della Casa, per poter davvero conoscere e rispettare gli altri. Un modo di essere e di comportarsi che può far crescere la qualità della vita di un’intera società. Insomma, un esempio di buon governo della globalizzazione per riportare l’attenzione sull’uomo e per una reale riscossa degli educati. Un libro scritto da due veri gentiluomini, come non se ne trovano più facilmente, adatto a grandi e piccini, da leggere tutto d'un fiato.
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