Capodanno, in piazza Canta Napoli: il concertone con i Terroni Uniti

Capodanno, in piazza Canta Napoli: il concertone con i Terroni Uniti
di Valerio Esca
Venerdì 1 Dicembre 2017, 11:54 - Ultimo agg. 2 Dicembre, 11:05
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Sarà un capodanno made in Naples. A esibirsi al concertone di fine anno in piazza del Plebiscito, il supergruppo Terroni Uniti: Massimo Jovine dei 99 Posse, suo fratello Valerio, Franco Ricciardi, Valentina Stella, Ciccio Merolla, Daniele Sepe, James Senese, O'Zulù dei 99 Posse, Enzo Gragnaniello, Andrea Tartaglia, La Maschera, Dario Sansone, Nto', la tunisina naturalizzata M'Barka Ben Taleb, Simona Boo, Speaker Cenzou e tantissimi altri artisti napoletani. Cento persone si alterneranno sul palco nella notte di San Silvestro. Non ci sarà invece Eugenio Bennato che era già impegnato per esibirsi altrove.

Clementino, lo scorso anno sul palco di Napoli, con Tiromancino e gli Stadio, sarà invece in scena a Pozzuoli ma si dice che sarebbe stato ben felice di esibirsi nuovamente al Plebiscito.

I ritardi accumulati dal Comune, sia per l'individuazione dei fondi da recuperare per l'organizzazione della festa, che per la scelta degli artisti, hanno convinto diversi cantanti a prendere impegni in altri luoghi. Come Clementino, anche Fiorella Mannoia alla fine ha optato per un'altra meta: Salerno.
 
Una volta messo il sigillo sull'ufficialità della presenza del collettivo meridionalista che si è esibito per la prima volta sul pratone di Pontida lo scorso 22 aprile, è partito il tam tam di telefonate tra gli artisti. Una scelta, quella di Terroni Uniti, che oltre ad essere «identitaria», ha anche una valenza politica. Sarà il concerto dell'orgoglio antirazzista, ma soprattutto della «spending review», viste le poche risorse a disposizione, in cui si mischieranno tanto rock, reggae e hip hop. Con una forte connotazione politica, che chiamerà a raccolta centri sociali, antagonisti e movimentisti. In occasione del concerto anti-leghista fu autoprodotto dal gruppone di artisti il brano «Gente do Sud», inno della manifestazione, al quale seguì dopo qualche tempo «Siamo tutte Sioux». I Terroni Uniti si sono esibiti diverse volte in questi mesi: contro il G7, contro il decreto Minniti, contro la guerra ai poveri, in sostegno dei migranti. Sulla pagina Facebook del collettivo, Massimo Jovine racconta così la storia del brano simbolo dell'evento di Pontida: «In una settimana è nata una canzone bellissima, in cui ognuno ha messo a disposizione della città e di tutto il sud le proprie migliori parole di solidarietà, amore e disprezzo per tutti i razzismi. E ancora di più: il progetto si è allargato fino a diventare una compilation di brani degli artisti che hanno collaborato al pezzo, i cui ricavi saranno devoluti tutti a progetti di solidarietà. Gente do sud è Napoli che contro la Lega sceglie di restare umana».

Il primo cittadino, nei giorni scorsi, aveva annunciato un format «tutto napoletano per il Capodanno 2018». E alla fine, così è stato. Il programma non è ancora definito. Da Palazzo San Giacomo si sta lavorando per capire quanti artisti «terroni» riusciranno ad assicurare la loro presenza il 31 dicembre.

Il concertone dovrebbe cominciare intorno alle 21,30. Andrà avanti - dopo il brindisi di mezzanotte, al quale prenderà parte come sempre anche il sindaco de Magistris - fino all'1 di notte. Per i fuochi d'artificio, come da tradizione, appuntamento sul lungomare: qui intorno all'1,30 partirà il consueto spettacolo pirotecnico da Castel dell'Ovo. Poi dritti fino all'alba con la discoteca a cielo aperto. Dovrebbero essere quattro i palchi: il principale a piazza Vittoria, con i live cantautoriali; come ogni anno ci sarà «la stazione» di Borgo Marinari, che ospiterà musica dance revival anni 70-80; l'angolo latino-americano, a suon di «despacito», sarà posizionato davanti la sede dell'ex facoltà di Economia e Commercio, di fronte Castel dell'Ovo. Infine, alla Rotonda Diaz, la discoteca a cielo aperto con musica elettronica ed house. Come lo scorso anno non dovrebbe esserci il palco sotto i grandi alberghi di via Partenope, come fu richiesto dalla Federalberghi. Non è da escludere che fino alla data del 31 dicembre il programma possa subire qualche modifica considerando anche le strette misure antiterrorismo.

Tra oggi e lunedì partirà invece l'iter burocratico per l'organizzazione della festa. L'individuazione degli artisti sarà «diretta», mentre per la parte tecnica (palco, luci, service e quant'altro) sarà avviata una manifestazione d'interesse. Ancora in alto mare l'aspetto che riguarda sponsor e media partner, nonostante dal Comune si lavori pancia a terra.
I fondi per la festa in piazza del Plebiscito e per i palchi sul lungomare Caracciolo arrivano dalla tassa di soggiorno, che per l'anno 2017, stando a quanto ipotizzato dal Servizio gestione Imu e altri tributi, dovrebbe raggiungere un valore finale di accertamento d'imposta poco superiore ai 7 milioni di euro. La giunta comunale, su proposta dell'assessore alla Cultura Nino Daniele, ha infatti approvato una settimana fa la delibera con la quale si trasferiscono parte degli introiti della tassa turistica, 227.500 euro, ad nuovo capitolo di spesa: «Iniziative relative alle festività di Capodanno».
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