È qui che avevamo lasciato la storia raccontata da questo fumetto made in Naples. Infatti, se l’idea iniziale è del veneto Fabrizio Capigatti, presidente della casa editrice VeneziaComix, che ha voluto creare l’etichetta “Capitani Italiani”, di cui è direttore editoriale, e raccogliere sotto di essa le avventure dei supereroi delle città italiane, l’albo dedicato al personaggio napoletano è stato sceneggiato, disegnato e colorato da un team di artisti in buona parte partenopea: soggetto e sceneggiatura sono di Antonio Sepe; la copertina è di Vincenzo Viska Federici; i colori della copertina sono stati curati da Adele Matera; i disegnatori della storia sono Pasquale Qualano, Claudio Avella, Vincenzo Carratù e Alessandro Miracolo; i colori della storia sono stati curati da Adele Matera e Alessandra Baccaglini; l’editor è Diego Bonesso, mentre l’editor dei colori è Federico Toffano.
Nella sua prima avventura Capitan Napoli deve imparare a convivere con i nuovi super poteri: pugni che creano scosse telluriche. Il costume, invece, se l’è fatto in casa: una tuta del Napoli Calcio, indossata per onorare un amico che non c’è più. Ad affiancarlo c’è Katerina, giovane cantante neomelodica che può provocare onde soniche con la sua voce. Insieme proveranno a contrastare il potere d’’o Mast e a liberare la città dal malaffare che la opprime.