Beatrice Venezi, la più giovane direttrice d’orchestra in Italia

Beatrice Venezi
Beatrice Venezi
di Danilo Capone
Mercoledì 18 Ottobre 2017, 12:46 - Ultimo agg. 13:48
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In attesa del concerto del 20 ottobre - ore 20:30, presso la Basilica di San Giovanni Maggiore - il primo degli appuntamenti che inaugurano i “Concerti d’Autunno 2017” della Nuova Orchestra Scarlatti, conosciamo la giovane Beatrice Venezi, che per l’occasione dirigerà la Nuova Scarlatti, con la quale dal 2014 si è instaurato un rapporto speciale.  A leggere il curriculum di Venezi ci sarebbe da strabiliarsi. Lucchese di nascita, laureandosi in direzione d’orchestra al Conservatorio di Milano, nel 2015 diventa il più giovane direttore d’orchestra italiano. In una manciata di anni, viaggia tra la Bulgaria e la Bielorussia con la Foundation Bulgaria Classic e con il Teatro Bolshoij di Minsk. Attualmente presso l’Orchestra di Stato giovanile armena svolge il ruolo di assistente direttore. Per il 2018 sarà sul podio del festival pucciniano di Torre del Lago come direttore principale ospite.
 

 

Prima ancora di iniziare. Direttore o direttrice?
«Preferisco direttore. Sottolineando il genere, sembra che andiamo a perdere di vista il merito. Sono contraria al femminile. Il ruolo è quello di direttore d’orchestra».

Direttore allora, ha ventisette anni ed una carriera già internazionale. Cosa si prova a bruciare ininterrottamente le tappe?
«Premetto che le tappe da raggiungere sono ancora molte. Ritengo di essermi guadagnata centimetro dopo centimetro, passo dopo passo. Ho superato pregiudizi e preconcetti per una donna direttore che si veste da donna . Non credo mi abbiano regalato nulla».

Con un maschilismo imperante ed i giovani che non trovano spazio, quali antidoti ha utilizzato?
«Ho avuto la fortuna di incontrare persone che, credendo nella valorizzazione dei giovani talenti, hanno creduto in me. Quando avevo ventiquattro anni, il direttore artistico della Nuova Scarlatti Gaetano Russo è stato tra i primi. Da allora sono nati una collaborazione continuativa ed un bellissimo rapporto con tutta l’Orchestra, che mi hanno dato l’opportunità di fare esperienza. C’è necessità di persone che credano nei giovani, valorizzandoli».

Quali consigli darebbe ad una giovane donna, ad una sua coetanea, prima nel campo della direzione d’orchestra e poi in senso più ampio?
«Il mio è un lavoro da leader, ed i ruoli da leader sono stati storicamente maschili. Sono fermamente convinta del fatto che apportare una visione femminile possa essere soltanto un valore aggiunto. Ad una coetanea consiglierei di non lasciarsi traviare dai luoghi comuni, dai preconcetti, dai pregiudizi, da ciò che una certa mentalità vuole ma di credere nelle proprie potenzialità senza perdere di vista la propria femminilità, sicuramente un valore aggiunto».

Qual è la tappa del percorso che ricorda più amabilmente?
«Una soltanto sarebbe difficile. Numerosi sono stati i momenti che poi hanno segnato una svolta. Posso però ricordare sicuramente l’incontro con la Scarlatti nel novembre 2014 e la nomina come direttore principale ospite al Festival Puccini. Infine, qualche giorno fa a Tbilisi sono stata la prima donna a dirigere l’orchestra all’Opera di Stato della Georgia».

Il momento da dimenticare, invece?
«No, per ora. Sono stata molto fortunata».

Qual è il suo giudizio sull’esperienza alla Nuova Orchestra Scarlatti?
«Nel complesso è ottimo. Per me praticamente è diventata una famiglia. Gaetano Russo, offrendomi per la prima volta la direzione dell’orchestra, ha creduto fortemente in me. All’inizio è stato un po’ duro. Si rivolse a me dicendomi una cosa del tipo: se va bene, bene, altrimenti non ci rivedremo più. È stato molto schietto e diretto sin da subito. Con i componenti dell’Orchestra c’è un rapporto speciale. Quando sono a Napoli, mi portano in giro per ammirare luoghi, mangiare, vivere semplicemente la città di Napoli».

Venerdì, con la serata inaugurale sotto la sua direzione, inizierà il ciclo “Concerti d’Autunno" della Nuova Scarlatti. Quali sorprese sono in programma per la serata durante la quale si spazierà tra Mozart, Puccini e Heydn?
«Inauguriamo con una giovanissima e talentuosa violoncellista, Raffaella Cardaropoli. Ancora una volta sarà un plauso all’Orchestra Scarlatti che punta sui giovani talenti. Abbiamo un programma molto particolare. Sarà eseguita la sinfonia numero 39 di Mozart, un gioiello con un linguaggio avanzato ed una sensibilità anticipatrice rispetto ai tempi».
 
 
 
 

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