Gli artisti e gli scrittori di Napoli uniti contro i social: «Sono pericolosi»

Gli artisti e gli scrittori di Napoli uniti contro i social: «Sono pericolosi»
di Valerio Esca
Giovedì 26 Luglio 2018, 11:00 - Ultimo agg. 12:07
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«In rete fuori dalla rete dei social». Questo il titolo dell'iniziativa che si terrà al Modernissimo lunedì alle 20,30. Un evento singolare, che nasce non tanto contro qualcosa, piuttosto per «ripristinare una rete viva e di confronto diretto» come si legge sul profilo Facebook di Francesco La Monica, che sin da subito ha appoggiato l'ideatore dell'iniziativa Luciano Stella, ma proprio utilizzando i social.
 
Si tratta di una serie di incontri quindicinali, «dal vivo», liberi e aperti. «Metteremo a punto una formula semplice - si legge sull'invito - condividendo modalità e temi. Ma è decisivo vedersi e dialogare. Impegnarsi in confronto e riscontro diretto fuori da Facebook od altri utili strumenti social che stanno però anche minando il nostro essenziale e necessario spirito di comunità attiva e viva». In sostanza un'idea che nasce da un social, ma che vuole andare oltre il social stesso. «Vorrei insieme ad un gruppo di amici convinti come me si legge ancora nel testo diffuso da Stella e La Monica - che oggi bisogna vedersi e (ri)vedersi fuori dalla rete social per essere promotori di incontri quindicinali, dove chi trova forte disagio per la egemonia di valori individualisti e violenti che stanno crescendo a dismisura intorno a noi, possa ritrovarsi non solo per opporre resistenza ad opinioni ed atteggiamenti che forse rimarranno a lungo come un virus negativo nella nostra società, ma soprattutto ritrovarsi e ritrovare uno spirito di sincero e attivo e vivo confronto che è sparito da troppo tempo».

C'è chi ha già deciso di sottoscrivere l'appello. Al momento si contano più di cento rappresentanti della società civile napoletana. Tra questi il noto avvocato penalista Domenico Ciruzzi, lo scritto Maurizio De Giovanni, il cantante-comico Tony Tammaro, il filosofo Biagio De Giovanni, la giornalista Titta Fiore, il cantautore Nelson, il fotografo Mimmo Jodice, lo storico Paolo Macry. «Si avverte la necessità assoluta di recuperare l'incontro, di parlare, non solo attraverso il social spiega l'avvocato Ciruzzi - Il rischio è quello di finire come la democrazia dei creduloni di Gerald Bronner. Comunicare attraverso i social è sicuramente una grande conquista, ma la rete rischia in alcuni casi di rafforzare il pregiudizio, confermando attraverso le ricerche su internet ciò che già pensiamo. Il miglior metodo alla conoscenza è la dialettica». C'è anche un aspetto politico, quello di combattere le forme di razzismo che la rete spesso genera. È d'accordo con la tesi di Luciano Stella anche Nelson, artista napoletano, vincitore tra le altre cose di un David di Donatello, un ciak d'oro e due Nastri d'Argento. «Ho aderito immediatamente all'invito perché credo che in questo momento storico sia necessario comunicare contro ogni forma di razzismo».
 
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