Napoli, al via Muse al Museo con la street art sulle scale

Napoli, al via Muse al Museo con la street art sulle scale
di Rossella Grasso
Mercoledì 19 Aprile 2017, 13:33 - Ultimo agg. 21:13
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È la grande “Testa di Cavallo Carafa” disegnata sullo scalone laterale del Museo Archeologico Nazionale ad inaugurare l’apertura del Festival Muse al Museo, l’evento che da oggi al 25 aprile renderà le sale dell’Archeologico il palcoscenico di tutte le arti.

“AEquus Phartenopensis” è il titolo dell’opera realizzata dallo street writer David “Diavù” Vecchiato in soli quattro giorni con pittura al quarzo removibile in totale rispetto della scalinata monumentale. Per riuscirci l’artista ha colorato solo l’alzata dei gradini, lasciandone la battuta assolutamente calpestabile. «Si crea così un gioco – ha spiegato Diavù - se ti metti a guardare la scala da un lato, l’imponente “Testa di Cavallo” non si vede, spostandosi un po’ più in là compare come per magia in tutta la sua ferocia. Sembra che voglia invitare tutti ad entrare nel Museo senza perdere tempo». L’intervento targato Popstairs, l’associazione romana di street writer, farà parte integrante della collezione del Museo solo in via temporanea ma anticipa ciò che il visitatore vedrà all’interno, eliminando il divario dentro/fuori il Museo.
 


«Con l’inaugurazione dell’opera di Diavù apriamo il Festival Muse al Museo – ha spiegato Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli – Semplicemente comprando il biglietto si potranno visitare le nostre collezioni e partecipare agli spettacoli e agli incontri che si svolgeranno nelle nostre sale».

Festival Mann/ Muse al Museo è il primo Festival internazionale che si svolge in un Museo e che tocca tutte le arti contemporanee: Letteratura, musica, teatro, danza, scienze, arte, cinema, fumetti e nuove tecnologie con oltre 50 ospiti da tutto il mondo. Dalla mattina a notte fonda il Museo si illumina di cultura offrendo ai visitatori grandi emozioni e grandi nomi, da Ray Wilson a Niccolò Fabi, da Ferzan Ozpetek a Giorgio Pasotti.   

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