Yacht orfani dello spazzamare: esposti e proteste a Capri

Yacht orfani dello spazzamare: esposti e proteste a Capri
di Anna Maria Boniello
Giovedì 12 Luglio 2018, 08:41 - Ultimo agg. 09:55
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CAPRI - Spazzamare utilizzato a scartamento ridotto. Il battello in dotazione nel porto turistico dell'isola azzurra e le modalità di conferimento dei rifiuti da parte dei grandi yacht in rada sono al centro di un esposto indirizzato al ministro dell'Ambiente Sergio Costa, presentato ieri dall'avvocato Gaetano Simeoli, presidente dell'associazione nazionale Liberi Consumatori.

Tutto ruota intorno all'uso dimensionato dello spazzamare e, in particolare, alla sospensione di un servizio considerato di fondamentale importanza.
 
Da anni - ricorda Simeoli nell'esposto - il dicastero ha concesso ai Comuni delle isole minori il battello con l'obiettivo di garantire la pulizia delle acque, ma a Capri questo mezzo è stato usato anche per raccogliere l'immondizia prodotta dalle imbarcazioni che, per dimensioni, non possono ormeggiare nel piccolo porto turistico. Un servizio aggiuntivo, promosso e gestito direttamente dal Comune attraverso la società partecipata Porto turistico, decisamente apprezzato dai diportisti dei grandi yacht in arrivo dagli Emirati Arabi, dall'Inghilterra, dagli Stati Uniti, e naturalmente dai divi di Hollywood che preferiscono le case galleggianti ai lussuosi alberghi sulla terra ferma. Eppure, l'attività risulta sospesa. Inspiegabilmente. Di qui la decisione di sollecitare un immediato intervento del ministro Costa e degli altri enti competenti, anche per fare chiarezza sui motivi che hanno portato allo stop. Il presidente di Liberi Consumatori sottolinea: «In questi anni il battello ha sempre provveduto al ritiro dei rifiuti di bordo, alla pulizia e ad altri compiti. Compresa la sorveglianza».

Simeoli, dunque, chiede di verificare se è vero che per tutta l'estate il prelievo in rada non è più previsto, e vuole anche capire dove verranno conferiti i rifiuti prima raccolti con lo spazzamare: «Dai tabulati in possesso del comune di Capri, risultano essere diverse tonnellate».

Il responsabile dell'associazione punta non solo il ripristino del servizio, ma al potenziamento con l'acquisto di nuovi battelli contro ogni forma di inquinamento. E fa notare: «L'attività, per tipologia e peculiarità specifica, forse unica nel Mediterraneo, portava introiti alle casse comunali tramite la partecipata, tra i 20 e i 30 mila euro nel clou della stagione, poiché il ritiro era a pagamento». Dunque, perché cancellarla? E, proprio sul bilancio della Marina di Capri, il gruppo consiliare di minoranza Avanti Capri (formato dai consiglieri Marino Lembo, Salvatore Ciuccio, Ludovica Di Meglio e Paola Mazzina) ieri ha inviato una nota rivolta al presidente della partecipata Porto turistico Augusto Federico, ai componenti del consiglio di amministrazione e al sindaco Gianni De Martino. L'obiettivo è quello di avere spiegazioni sulle ingenti somme in uscita dalle casse della società e mai discusse nel consesso civico che, per statuto, deve però autorizzare tutte spese, dato che il capitale è interamente del comune di Capri. Nel mirino, i costi indicati per la festa di Ferragosto in spiaggia, per le luminarie e per il cinema all'aperto organizzato alla Certosa. E non solo. I consiglieri all'opposizione si riservano anche di informare e ricorrere alla Corte dei Conti.
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