I manifestanti si radunano in Galleria Umberto: «Non molliamo, aspettiamo il premier»

I manifestanti si radunano in Galleria Umberto: «Non molliamo, aspettiamo il premier»
di Ilenia De Rosa
Mercoledì 6 Aprile 2016, 17:16 - Ultimo agg. 22:14
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«Chiediamo che il governo rinunci all'articolo 33 dello "Sblocca Italia", Bonifica ambientale e rigenerazione urbana delle aree di rilevante interesse nazionale comprensorio Bagnoli-Coroglio, e ritiri la richiesta del commissariamento su Bagnoli. ll rischio della speculazione edilizia su uno dei territori chiave di questa città sta diventando troppo alto». Così Luca Recano, membro del comitato organizzatore della manifestazione anti-Renzi, cominciata questa mattina e ancora in corso, spiega le ragioni che hanno spinto migliaia di persone a scendere in piazza nel giorno in cui il premier parteciperà alla riunione della cabina di regia su Bagnoli. «Tre anni fa sono state raccolte 15mila firme di cittadini napoletani - continua Recano - a seguito delle quali è stata approvata una delibera che parla chiaro: sul litorale di Bagnoli deve essere realizzata una grande spiaggia pubblica. Chiediamo un parco verde pubblico attrezzato, come previsto dagli strumenti urbanistici in vigore, che restituisca una salubrità all'ambiente di questa zona, di Napoli colpita da un inquinamento che dura da decenni».

I manifestanti reclamano, in particolar modo, il diritto di «partecipare alle decisioni che riguardano la riqualificazione dell'area di Bagnoli». In centinaia presenti al dibattito pubblico presso la galleria Umberto, durante il quale sono state spiegate le ragioni della protesta. «La nostra voglia di esprimere serenamente un dissenso nei confronti delle scelte di governo sul caso Bagnoli ha trovato un muro da parte di istituzioni e forze dell'ordine. La città oggi è stata blindata e ci sono stati momenti di tensione sul lungomare» aggiunge Eduardo Sorge, di «Bagnoli libera». «Continueremo a far sentire la nostra voce - afferma Sorge - e resteremo ancora qui nella galleria Umberto fino all'arrivo del premier in Prefettura».


 

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