Via Marina, cantiere infinito: stop ai lavori, la ditta licenzia gli operai

Via Marina, cantiere infinito: stop ai lavori, la ditta licenzia gli operai
di Pierluigi Frattasi
Venerdì 9 Marzo 2018, 08:48 - Ultimo agg. 09:29
4 Minuti di Lettura
Si fermano le ruspe in via Marina. Il Comune di Napoli sospende i lavori di restyling della porta di accesso della città per verifiche contabili. La ditta annuncia il licenziamento di tutti gli operai. A tre anni dalla posa della prima pietra, si abbatte una nuova tegola sul cantiere infinito dell’asse costiero.

Saltato ogni cronoprogramma. Di proroga in proroga, sono sfumati gli appuntamenti di dicembre 2016, poi gennaio, marzo e settembre 2017. Al momento non si conosce una precisa data di consegna dell’opera, ferma a circa il 70% dei lavori. Quasi completo il tratto via Vespucci-via Volta, fino alla rotonda di Stella Polare, dove sono state piantate le palme. Da ultimare, invece, la seconda tranche dell’importante arteria viaria che dalla rotonda Sant’Erasmo arriva fino al Ponte dei Francesi e a corso San Giovanni. Resta ancora sospeso anche il totem pubblicitario che dovrebbe sorgere al centro della rotatoria di Stella Polare. La notizia del licenziamento di massa è stata data dall’Asse Costiero Scarl ieri mattina ai sindacati e ai lavoratori esterrefatti che si erano riuniti in sit-in per chiedere il pagamento degli stipendi bloccati da 3 mesi. «L’azienda - affermano Massimo Sannino (Filca Cisl) e Arben Hasani (Fillea Cgil) - ci ha comunicato che, dopo la sospensione dei lavori da parte del Comune di Napoli, avvenuta circa 15 giorni fa, si trova costretta a licenziare tutti i dipendenti, circa 15 tra operai e geometri, perché altrimenti non potrebbe sostenere gli oneri di pagamento durante i mesi di inattività, di cui ancora non si conosce la durata».
 
I rappresentanti delle organizzazioni sindacali si sono autoconvocati per martedì a Palazzo San Giacomo per chiedere spiegazioni. Hanno chiesto alla ditta l’attivazione della procedura prevista dalla legge per il licenziamento collettivo e degli ammortizzatori sociali e la convocazione di un tavolo con Comune e ditta per sottoscrivere un accordo di impegno alla riassunzione. La sospensiva è arrivata dopo il cambio al vertice della direzione lavori e del responsabile unico del procedimento (Rup). I nuovi tecnici comunali hanno chiesto una «perizia di assestamento», chiedendo un approfondimento sul dettaglio delle spese sostenute. Un lavoro difficile da portare a compimento, secondo la ditta, nel giro di poco tempo e che potrebbe richiedere anche dei mesi. Il Comune ha dato 15 giorni di tempo per presentare i documenti integrativi, al momento non ancora arrivati. Nessuna revoca o rescissione contrattuale, quindi, è bene precisarlo. A dividere azienda ed ente anche alcune questioni, come gli arretrati sugli oneri di discarica. Ad appesantire il clima anche le penali per i ritardi. «Via Marina è diventata un’odissea - commenta Nino Simeone, presidente della commissione Trasporti - assurdo che l’assessorato alle Opere Pubbliche non abbia comunicato ai sindacati la sospensiva e che i lavoratori l’abbiano dovuto apprendere oggi, assieme alla notizia del licenziamento, dall’azienda. Ci siamo attivati per far luce su questa vicenda».

«Ci chiediamo - commenta Sannino - come si possano licenziare gli operai, quando la copertura finanziaria è garantita e l’opera non è finita. Ci risulta che anche il pagamento della cassa edile sia fermo a giugno». «Una situazione grave - aggiunge Arben Hasani - per i lavoratori, per l’azienda e per la città. I controlli sono doverosi, nessuno lo discute, ma perché sospendere l’opera? Ritardi ancora più inaccettabili se si pensa che il cantiere doveva essere finito già un anno fa». Palazzo San Giacomo, intanto, assicura che tutti i pagamenti alla ditta sono stati erogati. L’ultimo un mese fa di circa 1,4 milioni. Mentre a breve si attende il settimo Sal (Stato avanzamento lavori) per circa 1,8 milioni di lavori già fatti. Complessivamente sarebbero già stati erogati circa 10 milioni. Ne resterebbero altri 7. «Tuttavia - incalzano Hasani e Sannino - ci sono grandi difficoltà sul cantiere, anche con i fornitori. Alcuni mesi fa, una delle ditte ha ritirato i bagni chimici per gli operai. Manca anche il gasolio per i mezzi». «Chiediamo chiarezza - tuona Valerio Medici (Feneal Uil) - martedì, se il Comune non ci convocherà prima, andremo con una delegazione di operai in Municipio. L’ultima volta il Comune ci aveva garantito che la situazione si era risolta. Ma sembra non sia così». Difficile, adesso, fare previsioni sul termine dei lavori. Secondo stime non ufficiali, probabilmente potrebbe avvenire verso la fine del 2018. Ma questo prima della notizia del licenziamento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA